ASCONA/MALTA - È un ticinese di 59 anni, già candidato al Consiglio comunale di Ascona per il Centro, l’uomo condannato lunedì a Malta per molestie sessuali nei confronti di un’addetta alle pulizie. L’episodio è avvenuto durante le sue vacanze e ha avuto un esito giudiziario fulmineo: i fatti risalgono a domenica 3 agosto, e il giorno successivo il tribunale maltese ha già emesso la sentenza.
La dinamica, ricostruita nella sentenza pubblicata in forma anonimizzata sul sito della giustizia maltese, è chiara. L’uomo ha attirato la vittima nella sua stanza con la scusa di una bottiglia d’acqua e si è fatto trovare completamente nudo. Dopo averle bloccato l’uscita, l’ha afferrata e baciata contro la sua volontà. La donna è però riuscita a fuggire e ha denunciato l’aggressione alla direzione dell’hotel.
Il tribunale ha condannato l’imputato a due anni di reclusione con la condizionale per tre anni e ha emesso un ordine restrittivo nei confronti della vittima per lo stesso periodo. La richiesta della difesa di non divulgare il nome dell’uomo è stata accolta perché definito “persona politicamente esposta”.
In aula, il politico del Centro ha ammesso tutte le accuse, anche se i suoi legali svizzeri, contattati da laRegione, annunciano battaglia: «Le accuse sono infondate e strumentali», affermano, sostenendo che la decisione di dichiararsi colpevole sarebbe stata presa per accelerare il ritorno in patria, viste le precarie condizioni di salute dell’uomo, che avrebbe sofferto di problemi cardiaci durante la detenzione.