LUGANO - La decisione di imporre il limite dei 30 km/h su tutta la città di Lugano non nasce da un reale bisogno dei cittadini, ma da una logica puramente politica. È l’ennesimo esempio di come certi politici preferiscano inseguire slogan e posizioni di facciata piuttosto che applicare il buonsenso. Che il limite dei 30 km/h sia utile in zone sensibili nessuno lo nega: davanti alle scuole, vicino agli ospedali, accanto alle case anziani o nelle aree con parchi giochi.
Qui la sicurezza deve avere la priorità assoluta. In questi contesti, ridurre la velocità può fare la differenza, perché permette a un conducente di frenare in tempo se un bambino attraversa all’improvviso. Ma estendere questa regola a tutta la città è pura stupidità. Non si migliora la sicurezza, si paralizza semplicemente la mobilità.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: più code, più stress, più inquinamento. A pagare sono i cittadini, mentre le casse comunali si riempiono grazie a radar e multe. La politica deve tornare a ragionare con equilibrio. Non si governa una città trasformandola in una “città lumaca”, né imponendo regole inutili che complicano la vita quotidiana di chi lavora, di chi accompagna i figli a scuola, di chi si sposta per necessità.
Il compito di un politico non è fare bella figura con il proprio partito ma trovare soluzioni concrete per migliorare la vita dei cittadini. Buonsenso significa proteggere davvero chi conta, senza penalizzare tutti con imposizioni indiscriminate. Lugano ha bisogno di scelte intelligenti, non di ideologie al volante.