ITALIA/RUSSIA - Il titolo del noto brand di moda umbro è precipitato del 17% in un solo giorno dopo un report di un fondo di short selling che lo accusa di aver continuato gli affari in Russia nonostante le sanzioni internazionali.
Secondo il dossier, l’azienda non avrebbe chiuso del tutto i rapporti commerciali, anzi avrebbe sfruttato il ritiro dei concorrenti per consolidare la presenza sul mercato russo. La società replica sostenendo che le attività si limitano a servizi per clienti storici e che il fatturato proveniente da quel Paese rappresenta oggi meno del 2% del totale.
Dietro la vicenda si intrecciano finanza e reputazione: da un lato l’attacco degli speculatori, dall’altro la difesa di chi rivendica un percorso fondato su etica e sobrietà. Il giudizio finale, come spesso accade, lo daranno i mercati.