LUGANO - Il caso delle commesse pubbliche luganesi assume una dimensione federale. Il dossier sui presunti illeciti è infatti approdato sul tavolo del Ministero pubblico della Confederazione e dell’Ufficio federale di polizia (Fedpol), come confermato da La Regione. A trasmettere la segnalazione alle autorità federali è stato lo stesso Municipio.
L’allarme, lanciato alcune settimane fa, riguarda il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attribuzione di appalti pubblici, in particolare quelli assegnati senza concorso o tramite inviti ristretti. Tutto sarebbe partito da un cittadino – rimasto anonimo – che aveva chiesto chiarimenti sui mandati diretti sempre alle stesse ditte. Poco dopo, l’uomo sarebbe stato aggredito e minacciato, episodio che ha portato all’apertura di un’inchiesta penale per violazione del segreto d’ufficio contro ignoti.
Ora una seconda lettera, inviata al Municipio e citata ancora da La Regione, rincara la dose: «L’approccio di estremo favoritismo nei confronti di alcune aziende e l’esclusione di altre è evidente. È risaputo che a Lugano non si fanno più concorsi». Tra i casi segnalati figurano il Maglio e la Cornèr Arena, dove – secondo la denuncia – i concorsi di progettazione sarebbero stati evitati ricorrendo alla “tecnica delle fette di salame”: suddividere gli incarichi in più tranche per rimanere sotto le soglie di legge e aggirare così le regole sugli appalti.
Fonte: liberatv.ch






