GINEVRA – Guardando la partita, analizzando il tasso tecnico e tattico del match, l’impressione che il Lugano ha dato ieri sul temibile campo del Servette è stata quella di una squadra che avrebbe potuto schiacciare i propri rivali da un momento all’altro, se solo avesse voluto. Ecco perché la sconfitta maturata a Ginevra lascia decisamente l’amaro in bocca: la formazione di Croci-Torti non è riuscita ad andare oltre alla punizione magistralmente trasformata da Grgic, regalando di fatto le due reti ad Ayé che hanno poi deciso la contesa.
Reduce da tre vittorie consecutive in campionato, che avevano dato nuova linfa e nuovo slancio alle ambizioni bianconere, il Lugano ieri si presentava a Ginevra con la chiara intenzione di continuare la propria striscia vincente, mettendo così fine a una serie di 3 sconfitte maturate sul manto erboso dello Stade de Geneve. Le buone intenzioni, però, sono rimaste chiuse nello spogliatoio, perché Mahou e compagni hanno decisamente peccato in concretezza, gettando alle ortiche diverse limpide occasioni da rete – in particolare con Dos Santos e soprattutto con Belhadj – per poi incassare la doppietta di Ayé, bravo a scartare due regali colossali concessi dalla retroguardia ticinese.
Un vero e proprio peccato, perché il Servette – in crisi nera di risultati da inizio stagione – non ha praticamente fatto nulla per vincere la partita, mentre il Lugano ha fatto tanto e troppo per perderla. Non sarà stato un match scoppiettante e ricco di occasioni e di sicuro non verrà ricordata come una delle partite più belle di sempre, ma l’impressione è stata quella che i bianconeri avrebbero potuto farla loro, senza neanche troppe difficoltà, se solo avessero voluto…






