L’iniziativa della Gioventù Socialista (GiSo), che propone una tassa di successione del 50% per le eredità superiori a 50 milioni di franchi, è la nuova frontiera dell’ossessione ideologica. Dietro la facciata della “giustizia sociale”, si cela il solito odio della sinistra verso i ricchi. Non per nulla la GiSo, tramite il proprio sito, regala accendini con lo slogan: “brucia i ricchi”. L’istigazione all’odio è palese.
Dove sono i moralisti rossoverdi, quelli sempre pronti a calare lezioni agli altri?
Intitolata ipocritamente “Per il futuro”, l’iniziativa distruggerebbe proprio quel futuro che pretende di salvare. I promotori vogliono destinare il gettito della nuova imposta predatoria alla lotta contro il cambiamento climatico: ma il “clima”, ancora una volta, è solo una scusa. L’iniziativa è anche un attacco diretto al federalismo, poiché le imposte di successione sono competenza dei Cantoni. In Ticino, ad esempio, quella tra genitori e figli è stata abolita venticinque anni fa grazie a un’iniziativa popolare della Lega dei Ticinesi.
Le conseguenze economiche dell’iniziativa della GiSo sarebbero devastanti. Essa colpirebbe soprattutto le imprese familiari, che costituiscono circa l’80% del tessuto produttivo svizzero. Un valore patrimoniale di 50 milioni non significa conti gonfi di contanti, bensì – per un’azienda - terreni, edifici, macchinari, brevetti. Per pagare la tassa, gli eredi dovrebbero liquidare la ditta di famiglia o venderla; magari ad investitori stranieri interessati solo al profitto immediato e non certo ai posti di lavoro in Svizzera. Le conseguenze occupazionali sarebbero deleterie. Si stima che in Ticino sarebbero a rischio oltre 8.000 posti di lavoro. Non solo nelle aziende direttamente colpite, ma anche tra i fornitori, gli artigiani e le piccole imprese che ruotano attorno ad esse.
In Gran Bretagna e in Norvegia, l’abbandono di regimi fiscali vantaggiosi per i più abbienti ha spinto decine di migliaia di milionari a fare le valigie. Entro la fine dell’anno, si prevede che oltre 16.000 grandi contribuenti avranno lasciato il Regno Unito. Anche in Svizzera si assisterebbe all’esodo in massa dei “Paperoni”. Con conseguente danno all’erario.
Secondo le stime ufficiali, l’iniziativa GiSo provocherebbe una perdita di gettito fiscale di 3,7 miliardi di franchi l’anno. A pagare il conto sarebbe, come sempre, il ceto medio. In Svizzera, il 5% dei contribuenti versa già oggi il 70% dell’imposta federale diretta e il 90% di quella sulla sostanza. E’ quindi oltremodo azzeccato lo slogan: “I grandi contribuenti scappano? Paghi tu!”.
Ed evidentemente, senza il gettito fiscale degli alti redditi, lo Stato dovrà tagliare massicciamente la spesa pubblica. Anche nella socialità e nella svolta verde ideologica. Altro che investimenti nel “clima”: l’iniziativa GiSo otterrebbe l’effetto contrario a quello dichiarato. Il 30 novembre, votiamo un No convinto allo sfascismo di sinistra.
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi





