TICINO - L’Unione dei frontalieri italiani in Svizzera ha deciso di rivolgersi addirittura all’Organizzazione internazionale del lavoro, denunciando presunte violazioni dei diritti dei titolari di permesso G. Una mossa che ha sorpreso molti osservatori.
Quadri, sottolinea che i frontalieri godono già di condizioni molto favorevoli rispetto sia ai lavoratori italiani sia ai residenti ticinesi. Da qui la reazione ironica: se davvero si sentono lesi, nulla impedisce loro di rinunciare al permesso. Secondo la posizione citata, rivolgersi a organismi sovranazionali non fa che alimentare tensioni inutili e ignorare la realtà del mercato del lavoro regionale.
Il messaggio finale è netto: le priorità devono restare i salari e le opportunità per i residenti, non le lamentele di chi già beneficia di un sistema che lavora a loro vantaggio.





