TICINO - È Andrea Sanvido a suonare l’allarme sul Preventivo 2026 del DECS. Nel suo intervento, il deputato leghista denuncia una scuola pubblica che rischia di trasformarsi in un megafono ideologico: “Non è accettabile che nelle aule entri sempre una sola visione del mondo”. Così, spiega Sanvido, non si educa al pensiero critico, ma si indirizza. Un’impostazione che tradisce persino lo spirito della scuola voluta da Stefano Franscini.
Sanvido affonda poi sul dossier universitario. Il cambio di rettorato all’USI viene definito caotico e simbolo di una deriva più ampia: un ateneo finanziato dai contribuenti svizzeri ma sempre meno centrato sui giovani ticinesi. Troppi docenti e studenti non ticinesi, pochi benefici concreti per il Cantone.
Stessa preoccupazione per la SUPSI. L’aumento degli studenti stranieri pesa sulle finanze pubbliche e, con gli accordi bilaterali III, il rischio è chiaro: ancora una volta a pagare saranno i ticinesi. Per la Lega, conclude Sanvido, il Preventivo 2026 conferma l’assenza di visione: serve un cambio di marcia immediato.





