Sport, 17 agosto 2018
Il Lugano ingrana “la quarta” e stende il Dornbirner
4-2 il risultato finale col quale i bianconeri si sono imposti contro gli austriaci: ancora a bersaglio Hofmann, alla pari di Morini, Bertaggia e Lapierre
LUGANO – Dopo aver esordito sul ghiaccio nell’amichevole di Ferragosto vinta per 6-1 contro i Ticino Rockets, i bianconeri sono tornati questa sera a respirare il ghiaccio di casa, scendendo in pista alla Cornér Arena – la cara Resega, per i puristi dell’hockey nostrano – ospitando gli austriaci del Dornbirner. Una sfida che ha visto i bianconeri imporsi per 4-2.
A differenza di quanto accaduto a Biasca solamente due giorni fa, Ireland ha deciso di schierare i rientranti Sannitz, Lapierre e Lajunen, che hanno preso il posto dell’ammalato Haussener e di Vedova e Reuille, lasciati a riposo. Merzlikins, anche lui rimasto a guardare alla RaiffeisenArena, questa volta inizialmente si è accomodato in panchina.
I primi 20’ del match hanno ricordato a grandi linee quelli ammirati 48 ore prima, col Lugano che ha faticato nei primi istanti a trovare il ritmo giusto, ma una volta ingranate le giuste marce, la truppa sottocenerina si è fatta preferire (più in 5 contro 5 e in 4 contro 4, che nelle situazioni speciali) trovando anche la via della rete con Morini (abile a sfruttare un rebound all’11’) e con Bertaggia (bravo a completare con un gran polsino l’ottimo lavoro di un lanciatissimo Hofmann in 4 contro 4). Un primo tempo piacevole, caratterizzato dai cori della Nord – anche contro Norman Gobbi –, dall’eccessiva fiscalità dei linesmen durante gli ingaggi e dalla vigoria e dagli scontri – fisici e verbali – tra i giocatori: le penalità, infatti, non sono mancate.
Rientrati sul ghiaccio dovendo difendere un boxplay – costata la rete di Cip (22’) – Bürgler e compagni nella prima metà del secondo periodo hanno subìto il gioco austriaco: Müller non ha dovuto compiere interventi degni di nota, ma gli ospiti hanno spesso imperversato nel terzo offensivo. Ritrovate le giuste misure, però, ci ha pensato Lapierre a ritrovare la via della rete (29’, in realtà si tratta
di un autorete del portiere Rinne), seguito a breve giro d’orologio dal solito Hofmann (39’): insomma, una volta che i bianconeri sono tornati in possesso del gioco, si è rivisto il Lugano “interessante” già ammirato contro i Rockets.
Col vantaggio, e la vittoria, ormai acquisiti, la truppa luganese nel terzo periodo ha mostrato il suo volto migliore, cioè quello offensivo, confermando diverse sensazioni emerse su tutto l’arco del match: la prima linea, quella composta da Hofmann, Lapierre e Lajunen rappresenta un valore aggiunto importante (così come lo era stato nei playoff), Klasen sembra essere tornato a vestire la maglia con voglia e grinta, supportato anche da un Cunti pronto non solo a sacrificarsi, ma anche a pungere in attacco.
Anche i nuovi arrivati, Loeffel e Chorney su tutti, hanno fatto capire che gli investimenti fatti potrebbero presto ripagare a dovere, il tutto – è giusto dirlo – al cospetto di un avversario, andato nuovamente a bersaglio con Parks in superiorità numerica (54’), non certo intrattabile o di valore eccelso, ma tenendo conto dei carichi di lavoro nelle gambe, del fatto di essere ancora agosto e di aver rinunciato a Merzlikins in queste prime due amichevoli…. beh, l’alba di questo nuovo giorno fa ben sperare…
LUGANO – DORNBIRNER 4-2 (2-0; 2-1; 0-1)
Reti: 10’27 Morini (Romanenghi) 1-0; 15’51 Bertaggia (Hofmann, Wellinger/4c4) 2-0; 21’10 Cip (Magnan, Bordson/5c4) 2-1; 28’14 Lapierre (Lajunen) 3-1; 38’02 Hofmann (Loeffel, Chorney) 4-1; 53’57 Parks (Bordson/5c4) 4-2.
LUGANO: Müller; Chorney, Loeffel; Hofmann, Lajunen, Lapierre; Wellinger, Ulmer; Klasen, Cunti, Bürgler; Riva, Jecker; Jörg, Morini, Walker; Sartori, Romanenghi; Bertaggia, Sannitz, Fazzini.
Penalità: 5x2’ Lugano; 4x2’ Dorbiner.
Note: Cornèr Arena, 2555 spettatori.