Sport, 20 ottobre 2018
Lugano, tanti rammarichi e qualche graffio. L’Ambrì pur soffrendo vola
Le sfide disputate ieri sera hanno mostrato i due volti delle formazioni ticinesi in questo momento
LUGANO – E ora la classifica, anche se siamo solamente alla fine del primo turno di regular season e di hockey ce n’è ancora tanto da giocare, inizia a farsi un po’ complicata: il gruppetto delle prime, tra le quali c’è anche l’ottimo Ambrì, sembra viaggiare a ritmi importanti, sostenuti e quasi nessuna sta lì fermo ad aspettare il ritorno del Lugano. Un Lugano che con 4 vittorie e 6 sconfitte rimediate in questi 10 turni ha fatto ritorno da Bienne con tanto rammarico e con un infortunio di troppo.
Sì perché ieri sera alla Tissot Arena, per lunghi tratti, si è visto il miglior Lugano da trasferta di questa stagione. Ringalluzzito dal successo ottenuto in Finlandia e forte del 6-0 inflitto al Rapperswil sabato, i ragazzi di Ireland per gran parte del match hanno messo sotto i Seelanders, ma come spesso accade non sono riusciti prima a rifilare il colpo del KO definitivo a Fuchs e compagni, per poi subire la rimonta dei padroni di casa per poi cozzare infine contro il muro eretto da Hiller.
Sul ghiaccio della Tissot Arena i bianconeri hanno ritrovato le reti di Hofmann anche in campionato, sono riusciti a tenere i padroni di casa lontani da Elvis nella prima mezz’ora, hanno dato l’idea di aver ritrovato i leader, come ad esempio nella bagarre generale che si è scatenata sul finire del primo periodo, hanno mostrato il miglior Chorney della stagione e hanno messo in mostra le qualità di Cunti e Lajunen – oltre alle super parate di Merzlikins – ma, di contro, una volta perso Lapierre (penalità di partita) ecco che le difficoltà offensive sono riaffiorate.
Perdere uno dei propri leader, il giocatore più in forma del momento, evidentemente è pesato tantissimo e una volta incassata la rimonta dei Seelanders (decisiva la rete dell’ex Brunner) Chiesa
e compagni hanno davvero faticato a creare qualche occasione; se poi Hiller compie due-tre miracoli negli ultimi secondi di partita, ecco che la sconfitta diventa cosa fatta. Un peccato perché quei punti persi ieri avrebbero fatto comodo, avrebbero dato morale e serenità, mentre il Lugano ha fatto ritorno a casa, in vista del match di Coppa Svizzera di questa sera contro lo Zugo, con un grosso rammarico e dovendo anche fare i conti con l’infortunio rimediato da Riva.
Se una parte del Ticino si lecca le ferite, ecco che l’altra, quella biancoblù, può sorridere. Ben 19 i punti conquistata dalla truppa guidata da Cereda fin qui, e gli ultimi 3 portano la firma di Kubalik vero trascinatore dell’Ambrì non solo ieri sera contro i Lakers: il Top Scorer leventinese è anche il miglior marcatore dell’intera lega!
C’è molto da sorridere dalle parti della Valascia perché la vittoria ottenuta ieri sera è una di quelle che possono pesare molto, una di quelle che l’Ambrì non avrebbe vinto negli anni scorsi, perché il Rapperswil, seppur desolatamente ultimo in classifica, ha venduto cara la pelle, ha lottato, ha rischiato anche di vincere – costringendo Cereda a chiamare un timeout per cercare di dare una scossa ai suoi – per poi incassare la rete del ceco in shorthand.
In Leventina sono stati determinati gli special teams, all’interno di quella che probabilmente rappresenta la vittoria più incompleta delle ultime tre consecutive conquistate dai biancoblù: la sfida contro i Lakers deve rappresentare un campanello d’allarme, un monito per D’Agostini e compagni che non devono smettere mai di lavorare, neanche in partita in corso. Certo che potersi preparare alle prossime partite con 3 punti in più in classifica fa molto comodo.