Sport, 08 novembre 2018

Patrick Fischer fissa l’obiettivo: “Migliorare il nostro ranking”

Oggi si disputa il primo test della Svizzera alla Deutschland Cup

Il commissario tecnico della nostra nazionale Patrick Fischer sta gettando le basi per formare la nazionale rossocrociata che l’anno prossimo sarà chiamata a confermare in Slovacchia il brillantissimo secondo posto ottenuto la scorsa stagione a Copenhagen ai Mondiali del gruppo A. La Svizzera, come non ricordarlo, disputò un torneo d’avanguardia e cedette solo alla Svezia, e per giunta ai rigori.

Con l’ex coach bianconero, come al solito sempre molto disponibile, abbiamo voluto fare il punto della situazione in vista del primo appuntamento internazionale che è poi la Deutschland Cup, in programma nella seconda settimana di novembre a Krefeld.

Patrick, fra un po’ di ricomincia la grande avventura della Nazionale con i primi raduni e le amichevoli di peso. E il tutto per portare la squadra rossocrociata al meglio alla prossima rassegna iridata.
È chiaro che, essendoci diverse sfide che ci attendono per preparare il team, dovremo studiare attentamente tutta la situazione per iniziare a costruirlo. È un lavoro impegnativo perché nulla dovrà essere lasciato al caso per poter poi alla fine presentare un gruppo degno di rappresentare ai massimi livelli il nostro paese. Quello di Copenhagen fu straordinario.

La Deutschland Cup, come si diceva, è il primo test importante: che tipo di squadra vedremo all’opera?
Diciamo che impiegheremo sul ghiaccio una formazione molto giovane. In questo torneo voglio vedere all’opera diversi elementi, talenti ma anche ragazzi che già hanno fatto parte della nostra selezione agli ultimi mondiali danesi. Voglio capire la forma e lo spirito di questi giocatori, chi entra a far parte del nostro team deve essere consapevole di quello che lo aspetta. Proporrò una lista con un roster che non superi i 25 anni, salvo qualche eccezione. E ci saranno anche Pestoni, Fora e Simion.

Nel torneo di Lucerna dove, oltre alla Svizzera, ci saranno anche Russia, Slovacchia ed Austria, in programma successivamente, la nostra nazionale avrà ben altro volto… 
In questo caso la nostra compagine avrà invece il suo vero volto. Per questo appuntamento infatti cercherò di comporre la migliore lista perché è mia intenzione capire dove possiamo effettivamente arrivare ed a quali livelli tecnici, pur consapevoli che siamo soltanto all’inizio della stagione. Affronteremo l’Austria sperando poi di approdare in finale. Per noi saranno due giorni intensi ed importanti, tutti dovranno dare il massimo perché conquistare la maglia rossocrociata deve essere per tutti un grande obiettivo, un privilegio.

Per questi appuntamenti sarà impossibile convocare gli svizzeri che sono impegnati in NHL.
Esatto, soprattutto considerando che il campionato nordamericano è in pieno svolgimento ed i vari club non permettono ai nostri ragazzi di poter giocare con la Svizzera, almeno per ora.

Il discorso cambia quando si arriverà a ridosso dei Mondiali.
La situazione
sarà differente perché il prestigioso campionato nordamericano avrà esaurito molte giornate e sarà arrivato alla fase finale. Qui potremo valutare chi sarà in gioco e chi no, solo in quel momento potremo capire chi potremo inserire nel nostro team.

La medaglia d’argento conquistata l’anno scorso a Copenhagen ha fatto clamore, ma la Svizzera evidentemente non vuole dormire sugli allori… Sentite una certa pressione visto che ormai siete stabilmente tra le migliori?
Il nostro principale obiettivo è quello di crescere per riuscire a fare meglio. Certo, un po’ di pressione c’è perché dopo il secondo posto ottenuto in Danimarca tutti sono curiosi di vedere come ci comporteremo in Slovacchia. Lavoreremo sodo per cercare di fare un ulteriore salto di qualità. Attualmente occupiamo la settima posizione della gerarchia mondiale, ora vogliamo migliorare di una posto ed inserirci tra le migliori sei. Per i prossimi Mondiali tenteremo di ripeterci, anche se ogni competizione ha la sua storia. Molte componenti dovranno collimare, dalle capacità tecnico tattiche ad una buona dose di fortuna.

Anche se ovviamente è prematuro fare delle previsioni, lei crede che la Svizzera possa essere ancora in grado di giocarsela fino in fondo a Bratislava?
L’anno scorso abbiamo dimostrato di aver raggiunto una buona maturità, i nostri giocatori sono consapevoli dei loro mezzi. Ma non dovremo… correre, bensì lavorare con intensità ed intelligenza per cercare di acquistare il siusto ritmo e un’ottima condizione fisica e mentale. Ci proveremo, è chiaro.

Torniamo alla NHL, gli svizzeri sono grandi protagonisti, un’ulteriore conferma che il nostro hockey è cresciuto…
Il nostro hockey in questi ultimi anni ha compiuto dei progressi incredibili e quindi non è una sorpresa vedere alcuni nostri elementi giostrare con successo oltre oceano. Sono riusciti ad adattarsi alla nuova realtà ed ora sanno anche ritagliarsi uno spazio importante. È sicuramente un bene per il nostro hockey riuscire a sfondare anche in NHL.

Veniamo al nostro campionato e parliamo del Davos. Se lo sarebbe mai aspettato un rendimento così negativo da parte della compagine grigionese?
No assolutamente, comunque tutti – prima o poi – possono attraversare una crisi. Non credo sia dipeso dall’allenatore, semplicemente la squadra ha perso fiducia e quindi ha difficoltà a ritrovarsi. Sono comunque sicuro che il Davos saprà riprendersi. Ci sta riuscendo il Lugano dopo un avvio difficile e quindi non vedo perché non possa riuscirci il Davos. Eppoi non dimentichiamo che siamo solo all’inizio ed è ovviamente difficile trarre dei bilanci. Molte squadre devono ancora trovare il loro giusto assetto, anche se il Berna mi sembra attualmente in leggero vantaggio per quanto riguarda il collettivo. È troppo presto comunque per fare delle previsioni.

G.M

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