Sport, 09 novembre 2018

Evirato e torturato: risolto il caso del calciatore brasiliano

In carcere un 38enne imprenditore insieme alla moglie e alla figlia: il motivo è quello passionale

CURITIBA (Brasile) – Ha un nome e un cognome, che corrisponde a quello che era il sospettato numero uno, l’uomo che ha assassinato, evirato e sfregiato Daniel Freitas, il 24enne centrocampista del Sao Bento trovato cadavere in un boschetto a Sao Josè dos Pinhais. L’omicida è Edison Brittes Junior, ricco imprenditore di 38 anni che ha confessato la colpa e il movente: quello passionale. In carcere con lui è finita la moglie Cristiana, 35 anni, e la figlia Allana di 18. Una tripla detenzione che nasconde alcuni particolari davvero agghiaccianti.

Daniel era arrivato a Curitiba la sera del 26 ottobre e, dopo aver lasciato la valigia da un amico, si è recato alla prima festa della serata. Intorno a mezzanotte, assieme al suo amico, si è trasferito in una discoteca per i 18 anni di Allana. In tasca un invito ricevuto proprio dal padre, che conosceva da tempo. All’alba, verso le 5.40 il suo amico ha fatto ritorno a casa, mentre il giocatore si è trasferito a casa Brittes, dove la festa è continuata tra musica e alcool. Gli invitati, poi, hanno iniziato a cedere, prima fra tutti Cristiana, la mamma della festeggiata. Svegli e ubriachi sono rimasti Daniel, il padrone di casa e otto persone.

Alle 8.07 Daniel ha iniziato a mandare sms a un amico. “Sono a Curitiba a casa di una ragazza e ci sono varie ragazze che stanno dormendo sparpagliata per la casa”. L’amico gli ha così domandato se fosse ubriaco e Daniel lo ha rassicurato con un “No, non molto”. Alle 8.34 ecco un altro sms, con una foto che lo riprendeva sdraiato nel letto accanto a Cristiana, nel quale racconta di aver avuto un rapporto sessuale con lei. Alle 8.35 arriva la risposta del suo amico: “Vedrai cosa accadrà domani”. Dopo di ché…
il silenzio. Due ore dopo è stato trovato in un boschetto non lontano da casa, mutilato, evirato e con segni di tortura. Quasi irriconoscibile.

L’amico, interrogato dalla polizia, ha iniziato a far nascere qualche sospetto sulla famiglia Brittes, dal
momento che ha raccontato che preoccupato per Daniel, aveva mandato alcuni sms ad Allana, la quale aveva risposto serenamente: “Daniel se n’è andato da solo a un certo punto della festa”. C’è un altro particolare della deposizione dell’amico: i due, più altri amici, avevano una chat in cui si scambiavano foto delle proprie conquiste femminili, di solito ritratte nell’after sex mentre stavano dormendo.

La dinamica del delitto è abbastanza chiara, Edison Mattos Junior ha colto in fragrante Daniel con la moglie e accecato dall’ira lo ha massacrato. Ci sono però alcune contraddizioni, nella confessione del 38enne, che andranno chiarite. Nella foto di Daniel, Cristiana appare con gli stessi vestiti della festa, mentre Edison ha detto di averle messo il pigiama e di averla messa a letto. Il padrone di casa ha raccontato di aver dovuto sfondare la porta della camera, mentre in un video presentato dalla difesa,
Allana racconta di aver aperto la porta e beccato Daniel con la madre. L’arma del delitto è un coltello che, stando alla confessione, si trovava nell’auto di Edison, mentre un testimone ha raccontato di aver sentito gridare che lo stesso Edison aveva un coltello dentro casa. Lo stesso assassino aveva un porto d’armi e aveva armi da fuoco, che avrebbe già usato per legittima difesa.

Allana ha anche raccontato di conoscere proco Daniel, mentre tutto il resto della famiglia ha detto di conoscerlo da almeno un anno. 

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