Opinioni, 23 novembre 2018
Mattia Melera – Nave Aquarius sotto sequestro, eppure in Svizzera…
L’Aquarius, nave della ONG Medici Senza Frontiere dedita al salvataggio di migranti nel Mediterraneo, è tornata a far parlare di sé. Alcuni quotidiani italiani hanno diffuso negli scorsi giorni la notizia secondo cui la procura di Catania avrebbe disposto il sequestro dell’imbarcazione, ormeggiata ormai da settimane nel porto di Marsiglia.
Questa volta, però, tale decisione sembrerebbe essere tutt’altro che ingiustificata.
Stando al quotidiano “La Repubblica”, Medici Senza Frontiere è infatti sospettata di aver smaltito illegalmente ben 24 tonnellate di rifiuti potenzialmente infetti da scabbia, tubercolosi, meningite ed HIV. Insomma, una potenziale arma biologica è stata più volte trattata senza le dovute misure di sicurezza, alla stregua di quanto avviene con dei normali rifiuti.
Quanto accaduto sembrerebbe senza dubbio accreditare l’opinione di chi ritiene lo sbarco dei migranti un rischio per la salute dell’Europa intera, ma al contempo solleva una marea (è il caso di usare questa metafora) di ulteriori interrogativi.
Come i più attenti ricorderanno, verso la fine di settembre l’Aquarius era rimasta senza bandiera,
dal momento che Panama aveva deciso di non più concederle il proprio vessillo nazionale.
Ovviamente, una fetta della pimpante sinistra svizzera aveva deciso di intervenire, proponendo per mezzo di una petizione di concedere la bandiera rossocrociata alla sopracitata imbarcazione. Fra i capifila di tale operazione non poteva mancare Ada Marra, colei che addirittura negò l’esistenza della Svizzera durante la nostra festa nazionale. Oltre alla consigliera nazionale vodese, la petizione era stata massicciamente supportata da vari esponenti della sinistra nostrana, pronti a mettere in gioco la credibilità del nostro paese nel nome dell’accoglienza sfrenata.
Ma coloro i quali hanno sottoscritto tale petizione si sono almeno resi conto del danno di immagine che avrebbero potuto cagionare alla Svizzera?
Una cosa è certa, fosse stato per questi individui la confederazione elvetica avrebbe concesso la propria bandiera ad una nave che parrebbe aver violato le più elementari norme igieniche, mettendo potenzialmente a rischio la salute dell’Europa intera.
Eppure, il primo di aprile è passato da un pezzo…
Mattia Melera