Le tradizioni, come ben tutti sanno, sono un ottimo collante per la coesione di un paese. Esse possono anche rappresentare una via per l’integrazione dei molti stranieri volenterosi di mostrare il proprio apprezzamento verso questo paese.
La moda europea di nascondere i propri simboli per paura di offendere chi viene da fuori parrebbe non risparmiare neppure la confederazione, sempre più intrisa di buonismo apparente.
Negli scorsi giorni si è riacceso il dibattito in tal senso, in particolare a causa del divieto di indossare la tradizionale camicia dei contadini in una scuola di Erlach (canton Berna). Sebbene, per onore di cronaca, in questo caso si possa parlare di ragioni legate al dress code di un particolare evento, lo stesso non si può dire di quanto avvenuto negli scorsi anni in altri cantoni svizzeri. Il caso più eclatante avvenne a Gossau (SG) nel 2015, quando un gruppo di giovani patrioti fu accusato di discriminazione nei confronti dei compagni di origini balcaniche semplicemente per aver indossato la suddetta camicia. Insomma, indossare con orgoglio i nostri abiti tradizionali è forse motivo di offesa per chi viene da fuori? Oppure in realtà si tratta di polemiche montate ad arte da alcune frange della sinistra?
Ad ogni modo, tali discussioni ci preoccupano molto, poiché portano ad un annichilimento della nostra identità,