Sport, 17 gennaio 2019
“Sadiku non si discute, ma calma con l’euforia. Il Lugano può puntare in alto”
René Morf è intervenuto ai nostri microfoni per commentare il ritorno dell’attaccante albanese a Cornaredo
LUGANO – Inutile girarci intorno, è la tematica degli ultimi giorni che sta tenendo banco a Lugano, in Ticino e in Svizzera e sta facendo tremare i cuori dei tifosi bianconeri. Stiamo parlando del ritorno di Armando Sadiku sulle rive del Ceresio, dove proverà a trascinare la squadra di Celestini verso i piani alti della classifica. Non parliamo di salvezza, anche se quello resta il primo obiettivo, perché se a una buona squadra ci aggiungi un terminale come l’albanese, non si può che cercare di guardare e di puntare in alto.
“Il suo ritorno rappresenta una grande mossa di mercato, c’è stata l’opportunità e il Lugano l’ha sfruttata – ha commentato René Morf, storica bandiera bianconera – I bianconeri hanno mostrato un buon calcio sotto la guida di Celestini ma avevano la necessità di essere più concreti e decisi in attacco… chi meglio di Armando dunque? Conosce Lugano, non avrà bisogno di ambientarsi e se sta bene sappiamo tutti di cosa è capace”.
Un’ottima scelta, quindi, almeno sulla carta sia per Lugano che per lui…
Assolutamente sì. Le sue qualità non si discutono, conosce il campionato e la piazza. Mentre il Lugano completa così un attacco di assoluto valore. Non so e non posso dire se sia il miglior tridente del campionato, a volte noi ticinesi siamo abituati agli eccessi, o troppo euforici o troppo pessimisti, ma resta il fatto che ora Celestini ha a disposizione quattro punte in grado di incidere in maniera importante.
Chi resterà fuori nelle
scelte del mister?
Bella domanda, sinceramente non ne ho idea, ma sono convinto che Fabio non farà una scelta netta e definitiva. Sa che ha e che avrà bisogno di tutte e quattro le sue punte, ma difficilmente giocheranno tutte assieme. Magari capiterà, specie se dovrà attaccare e/o recuperare il risultato, ma penso che partirà sempre con tre attaccanti, ma sarà sicuramente in grado di trovare l’amalgama giusta, di far sentire tutti importanti, ognuno alla stessa maniera ma nel contempo in modi diversi. Questo è un concetto fondamentale che vale e deve valere per tutta la rosa a sua disposizione: nessun giocatore deve essere un rincalzo, ma tutti devono sentirsi importanti e pronti a dare il loro contributo.
Dove può arrivare il Lugano con Sadiku? Può raggiungere l’obiettivo prefisso da Renzetti, che vuole la sua squadra nei primi tre/quattro posti?
Questi obiettivi, queste dichiarazioni devono restare all’interno dello spogliatoio, non vanno dette all’esterno, perché si mette pressione inutile al gruppo. E se poi la stagione va male? Se incappi in qualche sconfitta e giungi settimo o ottavo? È un fallimento? È chiaro che il campionato svizzero è particolare, visto che ci sono poche squadre e una o due forze che fanno la differenza… ma nel contempo è livellato e puoi vincere o perdere con chiunque, comprese l’YB e il Basilea. Chiaro magari non sempre, ma qualche volta puoi riuscirci ed ecco perché arrivare terzi o quarti non è impossibile, ma non bisogna mettere pressioni inutili alla squadra.