LUGANO - I temi sul tavolo di Angelo Renzetti: dal nuovo stadio, al mercato in corso; dal ritorno di Armando Sadiku, alle prospettive del Lugano per la seconda fase di campionato e, anche, lo mancanza di pubbico a Cornaredo. La parola al presidente bianconero.
Iniziamo dalla questione stadio e dalle strutture che completeranno appunto il citato polo sportivo.
Sono scaduti i termini del concorso per presentare il nuovo progetto, solo due “cordate” si sono presentate ai… nastri di partenza.
Come mai lei ne è rimasto fuori?
Questo passo era riservato alle aziende che in passato avevano già investito somme enormi. Personalmente quindi non potevo entrare in prima persona in questa operazione. Ora vediamo come procedere con il mio gruppo.
Eppure lei sembrava motivato a proporsi in prima persona…
Voglio ribadirlo, sono più che mai interessato a dare al Lugano una casa solida e duratura e che sappia avere pure delle importanti sinergie con tutte le altre strutture che cresceranno attorno allo stadio. Seguirò attentamente tutto lo sviluppo della vicenda. Al momento sto seguendo ancora tutto l’iter burocratico per capire come intendo procedere. Monitorare la situazion: questo è il primo obiettivo poi vedremo.
Passiamo al calcio giocato, al ritorno di Armando Sadiku. La presenza di un giocatore come quello albanese sposterà gli obbiettivi del Lugano? Si può riparlare di Europa League?
Innanzitutto per noi si tratta di un’importante opportunità e quindi siamo consapevoli che con lui soprattutto il fronte offensivo può presentare interessanti varianti. È chiaro che con questo giocatore proveremo a fare meglio rispetto alla prima fase del campionato ma senza porci dei precisi traguardi. Sarebbe sciocco pensarla così almeno inizialmente. Speriamo che, dopo l’infortunio, Sadiku dimostri in questi cinque mesi di essersi ripreso totalmente. Se così sarà potrà darci un contributo importante.
Con un simile “quartetto” (Gerndt, Bottani, Junior e appunto Sadiku) il settore avanzato del Lugano diventa uno dei più accattivanti del lotto…
Questo è vero ma, come tutti sappiamo, le parole sono una cosa ed i fatti un’altra. Nel calcio non c’è nulla di scontato e quindi dobbiamo restare realisti e sperare che i vari giocatori possano trovare tra loro un preciso dialogo. Per il resto vedremo come sapranno stare sul campo.
Mattia Bottani è uno degli elementi sul quale voi puntate molto. Nel girone di ritorno ci sarà finalmente la sua consacrazione?
Lo spero veramente, per il bene della squadra e, soprattutto per il suo. E lo spero anche per tutto il Ticino calcistico visto che Mattia attualmente è il giocatore più rappresentativo del nostro calcio cantonale.
Lei ha sempre sostenuto di non aver mai avuto un Lugano così forte, eppure negli Swiss Awards non figurano giocatori della sua squadra…
Io parlo sempre di squadra non di singoli elementi. Ho detto che non ho mai avuto una rosa così forte. Lo ripeto: non ho mai parlato di individualità. Per me il collettivo è prioritario…
Ci dica la verità: questo Lugano dove potrà arrivare nel girone di ritorno?
Mi aspetto che quei sette pareggi che abbiamo colto nella prima fase del torneo si trasformino in almeno tre o quattro vittorie in più.
Eccoci alla rosa della prima squadra: servono ancora rinforzi per completarla? Ha in serbo qualche colpo a sorpresa?
Per il momento ci stiamo concentrando sulle uscite. L’eventuale nuovo arrivo dipenderà molto dalle partenze.
L’eventuale nuovo giocatore l’avete già individuato e quale ruolo dovrebbe occupare?
È ancora troppo presto per dirlo e di conseguenza non voglio assolutamente sbilanciarmi. Abbiamo la possibilità di prendere ancora un elemento, vedremo se sarà un’altra interessante opportunità,