Sport, 04 febbraio 2019

“Serve il pugno di ferro sennò ci scappa il morto”

Roby Meni ritorna sull’assalto al pullman dei fans malcantonesi da parte degli hooligan zurighesi

LUGANO - Ancora un attacco vigliacco contro un torpedone dei tifosi della squadra rivale. L’ennesimo vien voglia di dire. Già, anche nella tranquilla e paciosa Svizzera può succedere. In realtà, a guardar bene (ahinoi!), sono anni che si verificano situazioni scabrose e pericolosissime come quella accaduta al Fans Club Malcantone dell’HC Lugano, che sabato scorso – di ritorno da Zugo - è stato preso di mira da un gruppo di ultras dei ZSC Lions, reduci dalla partita di Ambrì. Il tutto è avvenuto a Erstfeld, all’area di servizio autostradale.

Roby Meni, responsabile dello storico fan club bianconero ricorda che “dopo i soliti sfottò, ad un certo punto i tifosi zurighesi hanno attraversato di corsa le corsie dell’autostrada e hanno iniziato a lanciare contro il nostro torpedone tutti i sassi che trovavano per terra... Uno degli ultras zurighesi è praticamente salito sul nostro bus, sicuramente non con buone intenzioni. Siamo partiti con le porte ancora aperte e lui è sceso al volo. Purtroppo uno dei nostri è stato ferito lievemente. Ma poteva andare peggio. Se non si usa il pugno di ferro in futuro potrebbe scapparci il morto”. 

Parole che abbiamo già sentito in passato ma che non sembrano aver smosso a sufficienza le coscienze degli addetti ai lavori. 

Roby Meni, ormai è appurato: in Svizzera non si può più andare a tifare tranquilli sulle piste o sui campi da calcio. Dentro lo stadio o fuori, l’incolumità dei singoli è altamente a rischio. Condivide questa succinta analisi? 
Beh sicuramente! Ci sono piste e tifoserie molto piu rischiose di altre, di sicuro ci sono stadi, vedi Zurigo, dove devi sempre guardarti le spalle e far attenzione a tutto. Secondo me questo non è piu ammissibile al giorno d’oggi. 

Il vostro caso è emblematico….
Assolutamente si, purtroppo ci siamo trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato, e dal nulla è scoppiato l’inferno. E solo per fortuna e una prontezza nel far accendere il motore al torpedone e salirci sopra in tempo ci ha evitato una possibile tragedia. In un attimo hanno attraversato 4 corsie dell’autostrada e ci sono arrivati addosso, tirandoci bottiglie di birra e pietre da 20 cm. 

Va rilevato che sul vostro pullman c’erano anche minorenni e delle donne…
Si certo, le nostre trasferte sono aperte a tutti i tifosi, dal momento che cerchiamo di creare dei momenti di svago e divertimento prima, durante e dopo la partita, per far si che sia una gioia fare tanti chilometri in giro per la Svizzera. 

Dopo questa brutta esperienza farete ancora delle trasferte? 
Certo che si, non ci fermeremo di certo per colpa di quella
gentaglia, ma di sicuro faremo molta piu attenzione!

Eppure le polizie di tutta la Svizzera negli ultimi anni si sono adoperate per garantire la sicurezza. Ci vien da pensare che qualcosa non funzioni. Oppure la vostra vicenda è stata semplicemente un
caso?

Purtroppo non è stato solo un caso, in passato ce ne sono stati parecchi, non a noi per fortuna, ma a altri vari pullman di tifosi e delle squadre. Sicuramente, come in tutte le cose, si può fare di piu e meglio, qualcosa in questo momento comunque non va.

Da tempo sappiamo che la tifoseria dello Zurigo, sia quella del calcio sia dell’hockey, è una delle più pericolose. Malgrado ciò scorazza avanti e indietro senza che qualcuno riesca a fermarla…
Penso che sia arrivato davvero il momento diintervenire duramente, perché non è possibileche ovunque vadano creino casini e nessuno faccia nulla. In Inghilterra hanno avuto il problema ben più grave degli hooligan, ma hanno trovato la soluzione per debellarla. Questo va fatto prima che succeda
qualcosa d’irreparabile e li purtroppo parleremmo di tragedia. 

Insomma: dare un giro di vita per debellare gli hooligan… 
Si, noi vogliamo che tutti i tifosi, di qualsiasi squadra possano andare a tifare la propria squadra in completa sicurezza e tranquillità, questo è vivere in una società civile. 

Questi avvenimenti potrebbero convincere i tifosi a non più intraprendere le trasferte. Un danno, sotto tutti i punti di vista… 
Già prima dell’episodio che ci ha coinvolti, c’erano le discussioni: “No, in quella pista meglio non andare, o fate attenzione che vi aspettano…” ecc. Diciamo che ciò è molto triste per lo sport. 

Cosa possiamo aspettarci ora dagli organi competenti (vedi Polizia)? 
Che vadano a fondo alla questione e che facciano di tutto per portare i responsabili a pagare per tutti i danni procurati, fino all’ultimo centesimo e che siano condannati per i loro reati. 

Com’è la vostra collaborazione con le forze dell’ordine ticinesi? 
Fino ad ora non ne avevamo mai avuto a che fare con la polizia, comunque buone perché siamo tifosi a cui interessa solo divertirsi. 

Come stanno oggi i rapporti fra le tifoserie dell’HCAP e del Lugano? 
Parliamo di derby, di campanilismo e grandi rivalità ma negli ultimi anni di sicuro le cose sono un po migliorate, abbiamo molti piu problemi con i tifosi di oltre Gottardo.

MDD

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