Il tribunale cantonale di Zurigo ha condannato martedì una richiedente l'asilo per tentato omicidio ad una reclusione di 18 anni, confermando così il verdetto di primo grado. Nel novembre 2015, la donna aveva brutalmente attaccato una dipendente di un centro per richiedenti l' asilo a Embrach, ferendola gravemente.
Come riporta il Blick, il Presidente della Corte ha parlato di un "atto assolutamente privo di senso e incomprensibile" il quale "non si può ragionevolmente capire". L'imputato aveva agito in modo "estremamente brutale e implacabile".
Le assicurazioni della donna secondo cui non voleva uccidere la vittima "ma solo farle del male" sono "pretesti senza alcuna giustificazione", ha detto il giudice. La spaventosa violenza con cui colpì la sua vittima per diversi minuti con una falce non lascerebbe altra conclusione che vi fosse una chiara intenzione di uccidere.
La vittima, oggi quasi trentenne, ha descritto l'accaduto in modo credibile e senza esagerazione e le sue dichiarazioni coincidono con i risultati dell'inchiesta, ha aggiunto il giudice.
I fatti risalgono al 18 novembre 2015. La richiedente l'asilo, cittadina della Costa d'Avorio, doveva essere trasferita presso un alloggio destinato a donne singole e famiglie, trasferimento a cui la donna si opponeva. Nel momento in cui la dipendente è entrata nella sua stanza per aiutarla a fare i bagagli, la richiedente l'asilo aggredisce la giovane con una falce da giardino per poi cospargerla di benzina.
Mentre la sua vittima si trova a terra gravemente ferita, la donna indossa una parrucca, prende delle medicine e fugge dalla finestra. Verrà fermata