Sport, 24 marzo 2019
Epurazione completata. Habisreutinger-Lugano: la situazione era insostenibile
La decisione presa e comunicata ieri dal CdA bianconero è clamorosa da una parte, ma quantomeno pronosticabile fin da settimana scorsa
LUGANO – “La prolungata riflessione ha portato alla decisione di mettere fine alla collaborazione tra l’HCL e Roland Habisreutinger”. Con queste poche parole, nella giornata di ieri, l’Hockey Club Lugano ha comunicato il licenziamento del tanto discusso DS. Una decisione forte, secca, ma non del tutto inaspettata, che si era già “annusata” nei meandri della Cornèr Arena sabato scorso al termine di gara-4 quando il DS non era praticamente mai uscito dagli spogliatoi, e perché onestamente la situazione inerente al buon Roland si era fatta insostenibile.
Non solo perché tutto il tifo bianconero chiedeva a gran voce, con striscioni e non solo, il suo allontanamento da tempo, ma anche perché i risultati ottenuti quest’anno non potevano che portare a tale conclusione. Il nefasto quarto di finale disputato contro lo Zugo, che ha fatto da cornice a una stagione assolutamente negativa anche in regular season, ha portato a un vero e proprio scossone, a un terremoto dalle parti della Cornèr Arena, tanto è vero che la società non ha guardato in faccia a nessuno: salutato Ireland, che aveva comunque il contratto in scadenza, ha dato il benservito anche al DS.
Un DS arrivato sulle rive del Ceresio nel 2009. In questi
10 anni dalle parti di Lugano si ricordano con piacere, nonostante le cocenti delusioni finali, soltanto gli anni che vanno dal 2016 al 2018: tre campionati concisi con due finali perse e una semifinale. Per il resto, invece, soltanto grandi delusioni, condite da diversi licenziamenti di head coach, da un infinito via-vai di giocatori, spesso di dubbio valore, e da un immobilismo spesso incomprensibile sul fronte mercato degli stranieri e non solo.
Se portare a Lugano giocatori come Paakolanvaara non si è mai rivelato una mossa azzeccata, non rinforzare la rosa di quest’anno, quando la situazione lo richiedeva in maniera clamorosa, è stato un azzardo pagato a caro prezzo. Ma Habisreutinger ha pagato anche altre scelte… dirigenziali e non. Come dimenticare il suo viaggio di riposo in Alaska nel bel mezzo del mercato? Una scelta che non è stata mai dimenticata, specie dai tifosi… e pace che tale vacanza fosse stata avallata dalla società.
A Lugano è quindi finita un’era, un’era povera di risultati. La speranza è che ora il club segua la testa, scelga in base ai valori tecnici il nuovo DS, e che non si faccia guidare solo dal cuore, altrimenti quel sogno chiamato titolo rischierà di restare ancora soltanto un sogno.