Ennesima figuraccia per la sinistra politically correct americana che ha sostenuto l’attacco anti Trump dell’attore gay e afroamericano, Jussie Smollett. Il 29 gennaio scorso, la star della serie tv Empire e di Alien: Covenant dichiarò di essere stato vittima di un’aggressione a sfondo razziale. Secondo la sua ricostruzione, due uomini dal volto coperto lo avrebbero aggredito inneggiando al presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“Questo è il Paese Maga”, acronimo di Make America Great Again, lo slogan della campagna elettorale del tycoon, avrebbero ripetuto più volte gli aggressori dell’attore, a suo dire aggredito e insultato per via dell’orientamento sessuale e del colore della pelle. Una settimana prima, il 22 gennaio, Smollett aveva denunciato alla polizia di Chicago di aver trovato davanti al suo portone un fantoccio appeso a un albero con una pistola puntata verso casa e le scritte “Jussie morirai”, e “Maga”.
Ovviamente la colpa per i media liberal e per l’opinione pubblica progressista, ancora prima di aver accertato i fatti, era di Donald Trump, salvo poi scoprire che Jussie Smollett si era inventato tutto e aveva ingaggiato due picchiatori per inscenare l’aggressione a sfondo razziale.
Jussie Smollett rischia una multa salata per aver mentito
Come riporta La Stampa, la vicenda sembrava destinata all’ennesimo caso mediatico quando, con un colpo di scena, le indagini della polizia arrivarono alla conclusione che non era successo nulla, ed era stato messo in scena tutto da Smollett, il quale aveva pagato 3.500 dollari a due fratelli nigeriani perché simulassero l’ assalto. Nel giro di un mese l’ attore è stato arrestato e imputato per 16 capi di accusa – poi ritirate in blocco il 29 marzo scorso.
L’attore di Empire, tuttavia, rischia di pagare una multa da 130 mila dollari.
Come scrive Variety, il Dipartimento di Giurisprudenza della città ha inviato a Smollett il conto e gli ha dato una settimana di tempo per pagare. Termine poi scaduto, tant’è che il Dipartimento legale ha rilasciato un comunicato