Ticino, 01 maggio 2019
Quelli che il primo maggio dovrebbero andare a nascondersi, ed invece si mettono in prima fila
Quelli che il primo maggio dovrebbero andare a nascondersi, ed invece si mettono in prima fila. L’ipocrisia politikamente korretta il primo maggio non fa pause, ma al contrario lavora a pieno regime. E’ il colmo che, nell’anno di disgrazia 2019, questa giornata venga ancora monopolizzata dalla sinistra spalancatrice di frontiere, che ha contribuito alla devastazione del mercato del lavoro ticinese. Questa gente il primo maggio dovrebbe andare a nascondersi. Altro che mettersi in prima fila. E invece è ancora lì a blaterare idioti slogan internazionalisti, come "senza muri e senza paura".
Quelli che si riempiono la bocca con la protezione dei lavoratori, sono gli stessi che hanno sempre rifiutato istericamente la preferenza indigena. Arrivando al punto di cancellare l’esito delle votazioni popolari. Sono quelli a cui sta bene che in Ticino i frontalieri siano un terzo dei lavoratori. Quelli a cui sta bene che i frontalieri attivi nel terziario, dove manifestamente soppiantano i ticinesi, siano quadruplicati in pochi anni.
Quelli che hanno sempre rifiutato di difendere il lavoro dei ticinesi, perché è “becero populismo e razzismo”. Ma è chiaro: anche i frontalieri pagano le loro brave quote sindacali. E pecunia non olet. Neppure a sinistra. Anzi, a sinistra meno che altrove.
Quelli che si riempiono la bocca con la protezione dei lavoratori,
sono gli stessi che si indignano e strillano per gli annunci di lavoro riservati agli svizzeri. Però non hanno niente da dire su quelli riservati esclusivamente ai frontalieri.
Quelli che si riempiono la bocca con la protezione dei lavoratori, sono gli stessi che considerano la libera circolazione come un sacro dogma. Altro che difendere il mercato del lavoro ticinese: la priorità è spalancare le frontiere!
Quelli che pensavano di fare fessa la gente con la storiella delle misure accompagnatorie quale condizione imprescindibile per l’accettazione della libera circolazione, adesso sono i primi a volere lo sconcio accordo quadro istituzionale: un trattato coloniale che porterà, tra le altre cose, alla cancellazione delle misure accompagnatorie per decreto di Bruxelles. La fallita Unione europea, secondo i sinistrati, deve comandare in casa nostra. Perché altrimenti il popolazzo svizzero, “chiuso e gretto”, vota sbagliato.
Altro che difendere il lavoro. Questi sono i demolitori del mercato del lavoro. Sono quelli che lo svendono all’UE, andando a manina con i manager stranieri delle multinazionali.
A proposito: dov’erano sinistrati e sindacalisti assortiti quando si trattava di difendere migliaia di impieghi sulla piazza finanziaria ticinese? Risposta: a strillare contro il segreto bancario. Ecco dov’erano.
Lorenzo Quadri