Come primo firmatario della mozione a favore del credito governativo che ha raccolto l’adesione della maggioranza qualificata del Gran Consiglio per l’introduzione dell’onda verde fra Quartino e Cadenazzo, mi rivolgo alla solidarietà dei ticinesi a bemeficio dei 28 mila automobilisti giornalieri che percorrono questo congestionato tratto di strada: in particolare lavoratori pendolari e turisti. Sull’efficacia della misura proposta dal Dipartimento del Territorio proprio non ho dubbi, tuttavia non voglio ribadire quanto si è già detto e scritto a favore di un intervento temporaneo indispensabile in attesa del collegamento veloce A2 – A 13 per il quale dovremo attendere ancora almeno 15 anni.
Se verrà bocciato il credito, rimarrà lo staus quo con rotonde inadeguate perché concepite per il traffico di fine anni ’90; conseguentemente continueremo a perdere tempo prezioso incolonnati, per il momento ancora inconsapevoli del tranello dei locarnesi che hanno promosso il referendum, facendo breccia sull’emotività e la buona fede di chi l’ha firmato. Uno slogan accattivante, costruito ad arte: basta sprechi di soldi pubblici!!! Si è inoltre fatto leva sull’idea di semafori tradizionali che per definizione creano ingorghi e ostacoli in contrapposizione a quella che gli ingegneri del traffico propongono come “onda verde” regolata da semafori intelligenti in grado di disciplinare il traffico, guadagnando fino al 50% di tempo per percorrere la tratta Quartino-Cadenazzo.
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Che i locarnesi, nel caso specifico i promotori del referendum, siano spesso autolesionisti è opinione assai comune, che qualche voce stonata miri all’insuccesso del DT e del CdS l’hanno capito anche i paracarri, che si sia creato un dilemma “ semaforì Sì – semafori NO “ incutendo confusione decisionale a chi deve votare è un celato obiettivo raggiunto, che si raccontino frottole paventando un aumento del traffico sulla sponda destra ( quando invece in quella zona lo stesso diminuirà per effetto dei semafori che fluidificheranno il traffico, è davvero troppo! Purtroppo il menefreghismo di chi è autolesionista è una sorta di malattia che nessun antibiotico può guarire; essa degenera nell’egoismo di chi non è toccato dal problema, di chi invoca i mezzi pubblici ( eppure non li usa) di chi vede di malocchio i turisti “che possono stare a casa loro ”….
No cari referendisti locarnesi, ditela tutta, finalmente con sincerità: se il credito di 3,3 milioni di franchi fosse stato votato un paio di anni fa, nessuno avrebbe obiettato, il fatto che sia stato approvato a ridosso delle elezioni cantonali è stato un buon pretesto per la campagna elettorale…… Tuttavia, rivolgo un forte appello ai ticinesi di tutto il Cantone non toccati dal problema affinché abbiano a sostenere il credito in votazione con un indispensabile gesto di solidarietà verso gli automobilisti, loro malgrado, in difficoltà.
*Già deputato al Gran Consiglio
Che i locarnesi, nel caso specifico i promotori del referendum, siano spesso autolesionisti è opinione assai comune, che qualche voce stonata miri all’insuccesso del DT e del CdS l’hanno capito anche i paracarri, che si sia creato un dilemma “ semaforì Sì – semafori NO “ incutendo confusione decisionale a chi deve votare è un celato obiettivo raggiunto, che si raccontino frottole paventando un aumento del traffico sulla sponda destra ( quando invece in quella zona lo stesso diminuirà per effetto dei semafori che fluidificheranno il traffico, è davvero troppo! Purtroppo il menefreghismo di chi è autolesionista è una sorta di malattia che nessun antibiotico può guarire; essa degenera nell’egoismo di chi non è toccato dal problema, di chi invoca i mezzi pubblici ( eppure non li usa) di chi vede di malocchio i turisti “che possono stare a casa loro ”….
No cari referendisti locarnesi, ditela tutta, finalmente con sincerità: se il credito di 3,3 milioni di franchi fosse stato votato un paio di anni fa, nessuno avrebbe obiettato, il fatto che sia stato approvato a ridosso delle elezioni cantonali è stato un buon pretesto per la campagna elettorale…… Tuttavia, rivolgo un forte appello ai ticinesi di tutto il Cantone non toccati dal problema affinché abbiano a sostenere il credito in votazione con un indispensabile gesto di solidarietà verso gli automobilisti, loro malgrado, in difficoltà.
*Già deputato al Gran Consiglio
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