“Laura Pignataro s’è suicidata il 17 dicembre. Questa alta funzionaria del servizio giuridico della Commissione Europea (nella foto) era stata costretta a difendere la nomina, macchiata di irregolarità, di Martin Selmayr, già capo di gabinetto di Jean-Claude Junker, come segretario generale dell’istituzione”. Così esordisce un articolo apparso du Libération intitolato: “Selmayrgate, conflitti d’interesse, menzogne e…suicidio”.
Segue una storiaccia da corte rinascimentale, veleni e pugnali, che immediatamente la Commissione Europea ha smentito con furia. Il guaio è che l’autore dello scoop è Jean Quatremer, giornalista di rinomanza e prestigio indiscusso, già in passato autore di rivelazioni scandalose sulla Corte (dei Miracoli) di Bruxelles, smentite altrettanto furiosamente e poi confermate dai fatti.
Laura Pignataro, giurista italiana di 50 anni, era qualcuno che contava nella “bolla europea”. Brillante giurista, figliadi un magistrato, formata in Italia, Usa, Francia e Spagna, faceva parte del gruppo molto chiuso dei vertici. La si può vedere qui in un video pubblicato su YouTube nel 2015.
Il 17 dicembre, alle 7.30, Laura Pignataro chiede a Lorenza B., l’amica che ospita a casa sua da qualche tempo, di accompagnare sua figli di 14 anni al bus della scuola perché lei, dice, non si sente bene.
In realtà, subito dopo, la dottoressa sale all’ultimo piano dell’edificio e si lancia di sotto. Muore sul colpo. Perchè questa giurista di 50 anni si è suicidata? Nessuno si saprà mai con certezza, perché non ha lasciato una parola”.
Martin Selmay è il tedesco che la Merkel ha messo alle costole di Juncker come segretario-badante e gestore reale delle pratiche europee: autoritario, arrogante, senza scrupoli – insieme molto competente. In realtà, Juncker “non ha mai presieduto una sola volta le riunioni di gabinetto”, ha rivelato Libération: “e tutti quelli che vogliono accedere al presidente, compresi i capi di Stato e di governo, devono passare per Selmayr” . Nella foto sotto siede alla destra di Juncker.
Juncker non può farne evidentemente a meno, perchè un anno fa, nel marzo 2018, Selmayr viene di colpo nominato segretario generale della Commissione, ossia il capo supremo dlla “macchina”, con 33 mila dipendenti ai suoi ordini – che di fatto manovra lui tutte le pratiche che Juncker non è più in grado di capire.
Selmayr è stato elevato a quella carica massima in violazione di tutte le procedure, scavalcando direttori generali che hanno diritto di primazia, con un golpe da bassa corte ottomana che Quatremer già ha descritto allora:
L’ombdusman europeo ha dichiarato la nomina irregolare; l’europarlamento l’ha bocciata; Juncker ha minacciato di dimettersi se si fosse costretto Selmayr a dare le dimisisoni. Fatto sta che il personaggio è restato lì dove non doveva, a conferma di quanto il parlamento europeo non conti niente e che quelli che contano nella UE sono favoriti e trame. Adesso Libération collega il suicidio della Pignataro alle pressioni che avrebbe subito dalla cosca Selmayriana.
L’articolo è pieno di dettagli significativi di come la coppia Selmayr-Juncker calpesta la legittimità della Commissione; il che spiega il fatto che i due hanno cominciato a smantellare il servizio legale, per loro scomodo – e con la Pignataro, anche di più. Irregolarità inaudite nella salita di Selmayr alla massima poltrona, tali che la Pignataro, come responsabile legale, non poteva far finta di nulla.
Costretta a mentire all’ombdusman,