Ticino, 08 giugno 2019
Chiusura delle dogane, sindaco italiano avverte: "Se gli svizzeri si muovono, noi reagiremo"
Giovedì il Consiglio degli Stati ha deciso di non archiviare la mozione della consigliera nazionale leghista Roberta Pantani, mozione che chiedeva la chiusura dei valichi secondari durante la notte (vedi articoli correlati). E adesso che la questione è tornata di attualità, al di là del confine si registrano le prime reazioni, com'era successo allora durante il test pilota in cui tre valichi minori furono tenuti chiusi per sei mesi.
Uno dei primi a (ri)manifestare la propria preoccupazione è il sindaco di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino. "Non credo che chiudere i valichi, e quindi tornare indietro nel tempo, sia il provvedimento corretto. Non credo che riesca
a risolvere il problema: purtroppo rimangono aperti molti altri varchi e molti altri valichi" ha affermato ai microfoni di Teleticino.
Mastromarino ritiene sarebbe meglio migliorare la collaborazione fra le due parti, e annuncià già delle azioni di protesta nel caso in cui le autorità svizzere decidano di procedere con la chiusura dei valichi secondari. "Meglio sfruttare gli strumenti di sinergia", ha aggiunto Mastromarino. Ma se si arrivasse alla chiusura dei valichi "da questa parte del confine non possiamo star fermi. Come abbiamo fatto il 1. aprile 2017, dove 20 sindaci hanno silenziosamente protestato al valico di Ponte Cremenaga" conclude il sindaco italiano.