Mondo, 28 giugno 2019
Sea Watch, capitana ufficialmente indagata mentre continua il braccio di ferro tra Italia e UE
La nave ONG Sea Watch 3 si trova a circa tre miglia da Lampedusa dopo che, venerdì mattina, la nave della ong tedesca battente bandiera olandese, dopo le ripetute richieste delle autorità italiane si è allontanata dall'isola.
Nel frattempo si è appreso dai media italiani, che la capitana di Sea Watch 3, è ufficialmente indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave militare. Carola Rackete ha violato l'articolo 1099 del codice della navigazione non obbedendo all'ordine di una nave da guerra nazionale. E ora la Guardia di finanza ha notificato l'avviso di garanzia alla capitana ed è scattata una perquisizione con acquisizione di documenti.
Nella giornata di sabato Carola Rackete verrà interrogata. "Non saliremo a bordo della Sea Watch, è in corso la perquisizione della Guardia di Finanza su nostra delega", ha detto il Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella appena arrivato a Lampedusa per seguire da vicino l'inchiesta sulla ong, riferisce il sito de "Il messaggero".
"Non posso commentare le voci che dicono che la procura di Agrigento mi ha indagata per favoreggiamento dell'immigrazione illegale. Vedremo – è il commento della capitana in collegamento con la sala della stampa estera non appena era stata iscritta nel registro degli indagati -. Abbiamo infranto la legge in Libia c'è la guerra civile non è un porto sicuro. Sono certa che le corti italiane riconosceranno che la sicurezza delle persone è più importante dei confini nazionali".
Dal fronte politico intanto sembra che sia
stato raggiunto un accordo europeo per far sbarcare i 40 migranti a bordo della Sea Watch 3. Fonti del governo italiano, infatti, hanno confermato che a seguito del lavoro svolto su istruzione del ministro degli esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, in stretta correlazione con la Commissione europea, Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Finlandia sarebbero disponibili ad accogliere i migranti imbarcati sulla nave Sea Watch. L'assenza del paese di cui la nave batte bandiera, l'Olanda, ha invece, fatto infuriare il ministro dell'Interno Salvini: "Trovo vergognoso il loro comportamento".
Ma quando sembra essere raggiunto un accordo la portavoce della Commissione Europea, Natasha Bertaud, spiega che la redistribuzione ci sarà solo dopo lo sbarco. Sulla Sea Watch lo "sforzo solidarietà" con la ridistribuzione dei migranti a bordo tra gli Stati membri Ue "può essere messo in atto solo se e quando lo sbarco sarà permesso". "Abbiamo visto le dichiarazioni sia del ministro dell'Interno sia del primo ministro - dice -. Stiamo facendo il massimo per sostenere gli Stati membri per fornire solidarietà alle persone a bordo. Abbiamo alcune notizie positive dagli Stati membri" che hanno dato la disponibilità a accogliere i migranti a bordo, ha ripetuto la portavoce. Tuttavia "non sono in grado di dare dettagli" perché "intensi contatti sono ancora in corso con gli Stati membri. Un trasbordo in mare da nave a nave, senza approdare a Lampedusa non è un'opzione che stiamo esplorando. Non sta alla Commissione designare il porto di sbarco, ma noi possiamo aiutare solo una volta che le persone sono sbarcate".