LUGANO – Torna l’hockey. Torna lo sport più amato da ticinesi. Ambrì Piotta e Lugano, Lugano e Ambrì Piotta, fate voi: la passione è pronta a riesplodere fragorosamente, anche se per il primo derby bisognerà attendere l’inizio di ottobre, quando le due nostre squadre si affronteranno alla Valascia (dirette garantite anche quest’anno da Teleticino).
Le aspettative come al solito sono grandi, anche se poi sarà il ghiaccio a dire se le due società hanno lavorato bene sul mercato e nella fase di preparazione. In Leventina lo straordinario risultato della stagione scorsa (che ha permesso all’HCAP di accedere ai gironi di Champions League) autorizza entusiasmo e ottimismo ma, come hanno spesso e volentieri ricordato Luca Cereda e Paolo Duca, nessuno ha intenzione di cullarsi sugli allori. Il passato è già passato, ora con umiltà e realismo ci si prepara ad un nuova avventura. A Lugano, d’altro canto, si volta pagina: dopo la difficile e nel complesso deficitaria stagione 2018/2019 (fuori ai quarti di finale contro lo Zugo: 0-4), il club ha deciso che era ora di “scaricare” il direttore sportivo Roland Habisreutinger e pure il coach Greg Ireland. Due scelte difficili e anche sofferte (almeno da parte della dirigenza...), anche se una buona parte della campagna- acquisti l’ha fatta ancora l’ineffabile Roli, la cui partenza non lascerà molti rimpianti fra i tifosi. Al posto dei due di cui sopra, sono arrivati il navigato Hnat Domenichelli e il tecnico finlandese Sami Kapanen. Non due scommesse, no: due certezze. Di competenza e idee nuove.
Intanto il Mattino della domenica prova a dare le pagelle al mercato delle 12 squadre di National League. In una valutazione generale, emerge che lo Zugo è fortissimo e sulla carta è la gran favorita al titolo. Ma basteranno i grandi nomi a riportare il massimo alloro nazionale nella Svizzera Centrale dopo 22 anni?
AMBRI PIOTTA 4
È partito bomber Kubalik mentre Conz e Novotny sono per il momento ai box. I sostituti non sembrano male: Sabolic non ha la stesse caratteristiche del ceco ma offre visione di gioco e velocità; Hrachovina (portiere prelevato dal Sultan) e Flynn sono elementi affidabili. Ripetersi non sarà comunque facile, anche perché ora l’HCAP è una squadra temuta. La scommessa? Dal Pian.
Arrivi: Robert Sabolic (A, Torpedo Nizhny), Max Gerlach (A, Saskatoon, prestito ai Rockets), Dominik Hrachovina (P, Sultan), Julian Payr (D, Davos), Giacomo Dal Pian (A, Langenthal), Tobias Fohrler (D, Zugo), Viktor Òstlund (P, Langnau), Brian Flynn (A, Zugo)
Partenze: Dominik Kubalik (A, Chicago Blackhawks), Connor Hughes (P, Langenthal), Samuel Guerra (D, Davos), Adrien Lauper (A, Friborgo), Lorenz Kienzle (D, Davos).
BERNA 4.5
Tre volte campioni svizzeri dal 2016 ad oggi, gli Orsi hanno preso giocatori di classe (Koivisto), fisicamente eccellenti (Praplan) e confermato la solida struttura delle scorsa stagione. Inti Pestoni potrebbe essere la scommessa vincente (ma non può più fallire!). Punto interrogativo, grosso, sul portiere: è partito il fortissimo Genoni ed arrivato il discreto Schlegel. Non ci stupiremmo se a campionato in corso nella Capitale si cercherà un portiere straniero...
Arrivi: Miika Koivisto (D, Dinamo Mosca), Vincent Praplan (A, Florida Panthers), Inti Pestoni (A, Davos), Niklas Schlegel (P, ZSC Lions).
Partenze: Adam Almquist (D, Admiral Vladivostok), Leonardo Genoni (P, Zugo), Gaètan Haas (A, Edmonton Oilers), Jérémie Kamerzin (D, Friborgo), Aurélien Marti (D, Friborgo).
BIENNE 4.5
Due semifinali di fila possono anche bastare: ora i seelandesi puntano dritto alla finale. Gli arrivi di Rathgeb, Schneider, Cunti e Gustafsson basteranno? La scommessa è Ulmer, che a Bienne cerca nuove motivazioni dopo le 9 stagioni in bianconero.
Arrivi: Peter Schneider (A, Vienna Capitals), Yannick Rathgeb (D, New York Islanders), Luca Cunti (A, Lugano), Stefan Ulmer (D, Lugano), Anton Gustafsson (A, Langnau).
Partenze: Robbie Earl (A, Langnau), Dominik Diem (A, ZSC Lions), Marco Pedretti (A, ZSC Lions), Julian Schmutz (A, Langnau), Marco Maurer (D, Ginevra), Dominik Egli (D, Rapperswil).
DAVOS 4
Il club grigionese ha scelto il tecnico emergente Wohlwend per risalire la china. Interessanti i nuovi stranieri così come il ritorno di Samuel Guerra e l’acquisto del portiere di riserva dello Zugo Aeschlimann, una promessa. L’era Del Curto è definitivamente chiusa e a Davos si è voltato pagina senza timore.
Arrivi: Aaron Palushaj (A, Orebro), Mattias Tedenby (A, HV71/), Florian Niedermaier (A, Trinity Western University), Lorenz Kienzle (D, Ambrì), Nando Eggenberger (A, Oshawa Generáis), Samuel Guerra (D, Ambrì), Sandro Aeschlimann (P, Zugo), Fabrice Herzog (A, ZSC Lions).
Partenze: Anders Lindbàck (P, Torpedo Nizhny), Anton Ròdin (A, Brynàs), Tomas Kundratek (D, Ocelari Trinec), Gilles Senn (P, New Jersey Devils), Inti Pestoni (A, Berna), Fabian Heldner (D, Losanna), Lucas Bachofner (D, Kloten), Julian Payr (D, Ambrì).
FRIBORGO 4.5
Stranieri DOC (Stalberg, Gunderson, Brodin e Deshamais) a disposizione di coach French. Nelle ultime stagioni a Friborgo gli innesti sono stati tuttavia moltissimi e non sempre azzeccati. Sulla carta ha qualcosa in più rispetto alla stagione scorsa.
Arrivi: Daniel Brodin (A, Djurgarden), Viktor Stalberg (A, Avangard Omsk), David Desharnais (A, Avangard Omsk), Ryan Gunderson (D, Brynäs), Adrien Lauper (A, Ambri), Jérémie Kamerzin (D, Berna), Aurélien