Ticino, 01 ottobre 2019
Borradori: "Mai più su un aereo Swiss. Ora tutti in piedi a protestare"
Durissime le reazioni del mondo politico alla decisione di Swiss di abbandonare l’aeroporto di Lugano. “È uno schiaffo per Lugano e per il Ticino – ha dichiarato al Corriere del Ticino il sindaco, e presidente di Lugano Airport, Marco Borradori -. Loro sono grandi, noi piccoli. Ma anche i piccoli hanno una dignità. Non prenderò mai più un aereo di Swiss”. Il sindaco ha appreso della cancellazione della linea per Zurigo dalla stampa. “Neanche una telefonata o una mail – incalza -. E il bello è che noi abbiamo scritto loro una lettera martedì, ovviamente senza ottenere risposta. Sapevano benissimo che erano l’unico collegamento che ci era rimasto. Sapevano che non possiamo neanche affidarci a compagnie straniere per via del cabotaggio. E sapevano benissimo che Adria non avrebbe retto. Mi auguro che di fronte a questo sgarbo ci si alzi tutti in piedi per protestare”.
Alla rivolta chiama anche il deputato luganese Lorenzo Jelmini, che su Facebook scrive: “A prescindere da quello che si possa pensare dell'aeroporto di Lugano e di un suo eventuale sviluppo, è evidente che i manager di Swiss hanno giocato davvero sporco!!! Da tempo a loro non interessa Lugano, ma hanno voluto comunque fare concorrenza spietata a Darwin sul volo Ginevra per poi, non appena avuta l'esclusiva, abbandonarlo! Hanno dato in appalto

il volo Zurigo a una compagnia di dubbia affidabilità, hanno usato aerei con un ridotto numero di posti e non si sono mai interessati dei problemi finanziari di Adria! Ma non hanno mai lasciato che altri si interessassero ad Agno per cercare di uccidere l'aeroporto e impedire così che altre compagnie volassero da qui facendo concorrenza a loro. Ripeto, ognuno la pensi come vuole sull'aeroporto, ma manager di questo stampo sono decisamente vergognosi perché giocano sulle spalle dei dipendenti, delle loro famiglie e di un'intera regione! Mi chiedo perché questa compagnia possa ancora volare con la bandiera rossocrociata visto che di svizzero non ha più nulla (appartiene a Lufthansa) e non gli interessa il nostro Paese!!!”.
Caustico il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, che alla RSI ha dichiarato “Una compagnia aerea che invece di avere clienti li manda a prendere il treno, fa sorgere qualche dubbio...”. Il ministro ha comunque confermato l'impegno del Cantone a sostegno dell'aeroporto per evitare il suo fallimento: “Tra le valutazioni in corso vi è certamente quella della salvaguardia nell’immediato dei circa 200 posti di lavoro diretti, bisogna poi rendersi indipendenti dalle linee aeree, in modo che la sopravvivenza non sia determinata dalla volontà o dai capricci di una compagnia”.
