Svizzera, 07 ottobre 2019
Tre ragazze massacrano di botte una compagna nel cortile della scuola
Lara (nome di fantasia) ha 15 anni e martedì scorso non si era presentata all'istituto di cultura generale di Jean-Piaget, nel canton Ginevra. Rimase a casa, traumatizzata. Il motivo? Il giorno prima, dopo le lezioni del mattino, era stata aggredita violentemente nel cortile della scuola da altre tre ragazze. Al punto da perdere brevemente conoscenza, testimonia lei stessa su “20 minutes”. Ha subito colpi su tutto il corpo. "Quando mi sono alzata, sanguinavo dalle gambe, dalle braccia, dalla schiena dolorante, dal collo."
Secondo la sua versione dei fatti, "una delle tre ha detto che avevo parlato male di lei, ma non è vero. Non conosco queste ragazze. Cosa ho fatto per farmi attaccare così? È brutto e gratuito". La versione delle tre assalitrici è invece sconosciuta. Il padre di Lara ha presentato una denuncia penale, inviata alla stazione di polizia del comune di Chêne. Da allora, l'adolescente è tornata in classe, ma ha paura, racconta il padre, che punta il dito contro l'istituto

che frequenta la figlia, istituto che avrebbe “fallito nella sua missione di protezione”. "Siamo una famiglia di lavoratori, lavoriamo, cerchiamo di educare al meglio i nostri figli. Siamo molto arrabbiati."
Per lui, le tre ragazze che hanno aggredito la figlia non dovrebbero poter frequentare una scuola normale.
Intanto la vicenda è risalita fino al Dipartimento della Pubblica Istruzione, il quale, attraverso il suo portavoce Pierre-Antoine Preti, afferma di aver preso il caso "molto seriamente", e di aver avviato un'indagine interna.
Tutti i protagonisti sono stati immediatamente ascoltati "al fine di valutare le sanzioni da applicare e il seguito da attuare, in particolare per quanto riguarda la salute e la sicurezza" di Lara. Suo padre indica che gli è stato promesso che gli saranno comunicate le misure decise "entro martedì". E il cantone ricorda che, qualunque siano le circostanze, "nessuno studente ha un diritto di picchiare".