Opinioni, 04 novembre 2019
Mattia Melera e Marco Grassi - L’Islam, fra politicamente corretto e controversie
Il numero di musulmani in Europa non è mai stato così alto come negli ultimi tempi. Come facilmente immaginabile, la stessa tendenza è in atto anche alle nostre latitudini. Sebbene il Ticino presenti una percentuale di islamici fra le più basse della Svizzera, si iniziano già ad intravvedere le prime problematiche, sicuramente da non sottovalutare. Dopo il caso del presunto reclutatore dell’Isis impiegato in un’azienda di sicurezza ticinese, il nostro Cantone è di nuovo tristemente balzato agli onori della cronaca per un altro caso ambiguo.
Alla fine dello scorso mese, infatti, molti media ticinesi (fra i più autorevoli) iniziarono a riportare della decisione presa dalla SEM (Segreteria di Stato della Migrazione) di negare all’Imam “ticinese” di Viganello la cittadinanza svizzera. Tale decisione potrebbe sembrare a primo acchito poco rilevante (non è di certo il primo caso in cui si nega la naturalizzazione ad un “aspirante svizzero”), eppure in questo caso le motivazioni alla base di tale scelta sono ben più inquietanti. Stando ai media, questa figura avrebbe dei presunti legami con il terrorismo islamico, facendo suonare il campanello d’allarme all’interno delle istituzioni cantonali e federali.
Forse è prematuro trarre delle conclusioni da questa vicenda, ma
a nostro avviso sarebbe quanto meno saggio porsi degli interrogativi sulla delicata convivenza fra l’Islam e la nostra cultura occidentale. Se pensiamo a quanto successo presso la moschea di Winterthur (con tanto di arresti e coinvolgimenti dell’intelligence federale), non possiamo di certo prendere sottogamba il fenomeno. Eppure, per la maggior parte dei politici il problema non esiste, in quanto si tratterebbe di mere ed illusorie speculazioni. Insomma, il problema non esiste? Quanto visto negli scorsi anni in giro per l’Europa è solo fantasia delle forze politiche sovraniste?
Eppure, ci sembra che di fatti gravi ne siano successi a sufficienza, motivo per cui sarebbe il caso di agire per arginare ogni possibile fenomeno di radicalismo nel nostro territorio. Purtroppo, però, la richiesta della destra di maggiore trasparenza nei finanziamenti esteri alle moschee viene giudicata eccessiva, garantendo di fatto un substrato di finanziamenti dubbi ai centri islamici da parte di paesi ben poco laici. Insomma, per alcuni va bene così, il mantra del politicamente corretto conta più della sicurezza dei cittadini… Affaire à suivre! Noi leghisti però lo dicevamo da tempo…
Mattia Melera, Consigliere comunale Lega Arbedo-Castione e responsabile MGL Bellinzonese-
Valli Marco Grassi, MGL Locarnese