Ticino, 04 novembre 2019

"Non lasciamo morire l'aeroporto". Sì del Gran Consiglio al credito salva-scalo

È stata una lunga discussione, come ci si attendeva. D’altra parte il tema era di quelli sentiti, di cui si parla da tempo, ma il Cantone ora avrà il 40% del capitale LASA con 57 sì, 24 no e nessun astenuto. Una larga maggioranza, formata da PLR-PPD-Lega-UDC ha vinto la partita.

L’aeroporto di Lugano è sulla bocca di tutti da molto tempo, complici le sue innumerevoli difficoltà, causate da una buona base di sfortuna che ha fatto sì che nessuna compagnia garantisse più i voli di linea e problematiche legate al futuro di LASA.

Il Cantone deve o no aumentare la sua quota all’interno della società? Il messaggio del Consiglio di Stato diceva di sì, c’erano due rapporti, uno redatto da Natalia Ferrara e Boris Bignasca ed uno di Anna Biscossa. La maggioranza aveva trovato un accordo, a cui non si era accodato il PS.

In aula, il dibattito è stato acceso, tra chi vuole garantire la possibilità allo scalo di proseguire (basilare sarà ovviamente il voto del Consiglio comunale di Lugano,
il Parlamento ha detto no a un rinvio prima della discussione) con un credito concesso dal Cantone formato da un credito di CHF 2’400'000.- per la seconda ricapitalizzazione della Lugano Airport SA, un credito di investimento di CHF 920'000.- per la copertura della quota parte delle perdite cumulate a bilancio di LASA previste a fine 2019 eccedenti l’attuale capitale azionario e di un credito annuo di CHF 520'000.- (CHF 2’600'000.- totali) a gestione corrente per la copertura della quota parte delle previste perdite di esercizio di LASA per il periodo 2020 – 2024 oppure permettere a LASA stessa di non fallire per pensare a piani sociali e ricollocamenti dei dipendenti.

Essi, presenti sugli spalti, hanno a lungo applaudito l’intervento in particolare di Ferrara. “Non vogliono un piano sociale, bensì continuare a svolgere il loro lavoro”, hanno detto diversi deputati. Dunque, il Cantone ora avrà il 44% delle quote azionarie di LASA. Palla ora al Consiglio comunale luganese, la strada per lo scalo di Agno è ancora lunga.

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