Sport, 14 novembre 2019
Primi mugugni e malcontenti dalla parti della Cornér Arena. Cosa non va nel Lugano?
4 sconfitte consecutive e sole 3 reti segnate negli ultimi 180’: i bianconeri stanno attraversando il peggior momento in quest’avvio di campionato
LUGANO – Qualche mugugno, seppur flebile, tra i sostenitori del Lugano si è iniziato a sentire martedì sera. Forse la sosta per la Nazionale e l’attesa del ritorno del campionato avrà inciso, ma è innegabile che la bruttissima prestazione offerta all’Hallenstadion dai bianconeri ha inciso molto sull’umore anche di alcuni supporters affezionati a quei colori.
Per la prima volta in stagione il Lugano ha incassato 4 sconfitte consecutive: se alcune sono state tirate e decise dai dettagli – come il derby casalingo dello scorso 26 ottobre, o come la sfida interna contro il Bienne – la stessa cosa non si può dire per il KO di Ginevra e per l’impalpabile scesa in pista di Zurigo. Una vera e propria lezione, una scoppola brutta sia da vedere che da digerire per i tifosi di Chiesa e compagni, ma siamo sicuri che anche gli stessi giocatori non possono essere felici di quanto mostrato soltanto poche ore fa.
Fatta eccezione per il derby

perso ai rigori, i bianconeri hanno davvero faticato a esprimere il loro gioco, quel gioco che nella prima parte della stagione aveva permesso ai ragazzi di Kapanen di ben impressionare e di raccogliere anche successi importanti contro Zugo, Berna e li stessi Lions. Qualcosa sembra essersi inceppato sia per quanto riguarda il game plan, sia per quanto concerne i singoli: se Loeffel e Suri fanno fatica da inizio stagione, anche il casco giallo Klasen sembra aver perso di lucidità e di qualità, così come tutti gli altri stranieri.
La conseguenza? È molto logica. Il Lugano nelle ultime tre sfide ha incassato la bellezza di 13 reti e ne ha siglate soltanto 3. I bianconeri hanno sciupato occasioni importanti, come il lunghissimo 5 contro 3 dell’Hallenstadion, e spesso non sono mai stati in partita.
Kapanen prima di Zurigo aveva sottolineato che avrebbe voluto capire a che punto fosse il suo Lugano: la risposta giunta dall’Hallenstadion, sicuramente, non deve averlo soddisfatto.