Svizzera, 10 giugno 2020
Sospettato di omicidio, lo lasciano tornare al suo paese
Un processo per omicidio si è aperto, pochi giorni fa nel comune zurighese di Meilen, senza uno dei due principali sospettati, un cameriere colombiano di 31 anni. L'uomo, insieme a un complice, è sospettato di aver ucciso una donna tedesca di 73 anni con l'aiuto di un operaio di 37 anni nel 2016 a Küsnacht. L'omicidio della donna in pensione è stato presumibilmente sponsorizzato da sua figlia, la quale avrebbe pagato 300'000 franchi ai due uomini come ricompensa.
Secondo quanto riporta il "TagesAnzeiger", il 31enne si trova attualmente in Colombia, il suo paese di origine. Dopo essere stato arrestato nel marzo 2018, è stato rilasciato dalla detenzione preventiva dopo un anno e una volta in libertà sarebbe tornato al suo paese d'origine, facendo perdere le sue tracce. Il giornale zurighese ricorda che un sospetto può essere posto e tenuto in detenzione preventiva solo a determinate condizioni: che è fortemente sospettato di aver commesso un crimine o che esiste il rischio che possa eludere un procedimento penale fuggendo, compromettendo la l'inchiesta influenzando le persone o alterando le prove e compromettendo seriamente la sicurezza degli altri da crimini o reati gravi dopo aver commesso in precedenza reati simili.
Il Tribunale Federale in questo

caso ha infatti ritenuto che non vi era la certezza se e come il cameriere avesse preso parte all'omicidio della 73enne. Perché al momento, il sistema giudiziario ha solo indicazioni, ma nessuna prova concreta. Sulla scena del crimine, gli investigatori hanno trovato solo il DNA dell'operaio, non quello del cameriere. Tra gli indici che incriminano il 31enne ci sono i dati dal suo telefono cellulare. La notte dell'incidente, il cameriere e l'operaio si sono chiamati più volte tra le 12:58 e le 2:30. Alle 3:30 del mattino, i due cellulari si sono disconnessi dalla rete prima di riconnettersi a pochi minuti l'uno dall'altro intorno alle 5:30 del mattino nel quartiere Zurigo-Seefeld, non lontano dalla scena del crimine. L'autopsia della vittima ha anche rivelato che è morta tra le 3:30 e le 5:30 del mattino, che è la fascia oraria durante la quale gli uomini hanno spento il loro telefono. La notte degli eventi e le notti seguenti, i due uomini sono stati anche ripresi dalla telecamera di sorveglianza di un locale di Zurigo divertendosi a spendere migliaia di franchi.
Secondo il "TagesAnzeiger", l'uomo potrebbe non dover mai scontare la pena. Perché in Svizzera le sanzioni pronunciate da un tribunale sono soggette a prescrizione anche se non sono state espiate.