Mondo, 13 giugno 2020
Un quartiere di Seattle diventa "zona autonoma" gestita da militanti di sinistra (e la prima cosa che fanno è costruire un muro)
Sulla scia delle proteste scoppiate a seguito della morte di un afro-americano durante il suo, centinaia di attivisti di sinistra hanno occupato, con il benestare del sindaco, un quartiere a Seattle chiudendo il distretto di polizia e proclamando una "zona autonoma" poi prontamente recintata.
"Questo spazio ora è di proprietà del popolo di Seattle", è scritto su un grande telo nero che copre l'ingresso del Distretto Polizia della zona est di Seattle, capoluogo dello Stato di Washington.
Il distretto è chiuso da tre giorni e la polizia ha ricevuto l'ordine dalle autorità cittadine di non intervenire.
Tutta la zona attorno al Distretto è stata occupata dai manifestanti e l'hanno chiamata "CHAZ", Capitol Hill Autonomous Zone,
capitale di una zona autonoma.
Tre giorni questo esperimento sociale sembra già avere i suoi problemi. Un rapper locale chiamato Raz Simone avrebbe preso in mano la sicurezza della zona terrorizzando gli abitanti e perfino i militanti. In un video che circola su Internet lo si vede passeggiare per le strade del "CHAZ" con un fucile mitragliatore in mano.
Messaggi sulla piattaforma Twitter parlano di continui furti di cibo da parte dei senzatetto della città, e diversi messaggi chiedono rifornimenti oltre che di cibo di vari oggetti, fra cui armi.
Lo stesso capo della polizia di Seattle, a cui il sindaco ha proibiti di intervenire, citata dal giornalista locale Andy Ngo parla di stupri e furti e che nella zona le chiamate degli abitanti sono triplicate negli ultimi giorni.