Ticino, 17 giugno 2020

“Soldi dei sussidi Covid-19 messi in tasca illegalmente”

*Dal Mattino della Domenica



Al Mattino della Domenica arrivano tantissime lettere o telefonate di cittadini arrabbiati: c’è chi protesta per casi di malasanità, e a queste persone abbiamo dato voce parecchie volte visto l’andazzo cantonticinese, c’è chi denuncia abusi (vedi il caso di Breggia di due settimane fa) o situazioni personali al limite della sopportazione. Nei giorni scorsi si è rivolto a noi un signore luganese che ha voluto rendere nota una brutta storia di imbrogli e truffe legate ai sussidi del coronavirus elargiti dallo Stato. Tutto ciò è capitato in un noto ritrovo di Molino Nuovo, sempre molto frequentato nel periodo pre-pandemia.
 

“Sono un contribuente e cittadino svizzero e vi dico che i nostri soldi sudati, perché non tutti nasciamo ricchi, alcuni si spezzano la schiena e fanno fatica a arrivare a fine mese, ricordiamolo - vengono utilizzati anche per le truffe! Non lo trovo giusto. Tutto ciò è accaduto in un ristorante luganese e mi concerne personalmente”.

Inizia così il racconto di Gerry (nome di fantasia, i dati completi della persona sono noti alla redazione): “Truffare lo Stato sembra essere lo sport preferito di alcuni: ora vi spiegherò il meccanismo di un clamoroso imbroglio chiamiamolo così del Covid-19. Come noto la Svizzera ha deciso di stanziare dei fondi (quindi pagati con i soldi pubblici) per i datori di lavoro in difficoltà e in favore pure dei dipendenti. Questa misura chiamata Lavoro Ridotto non è nuova, è da anni che viene utilizzata anche se sino a due mesi fa era praticamente sconosciuta alla maggioranza dei datori di lavoro…”.
 

In sostanza, la misura aiuta sia il titolare dell’azienda o del locale sia il dipendente, ed evita licenziamenti sul breve termine. Un vero e proprio assist ai proprietari e anche per il dipendente, il quale, si badi bene, è tenuto a ricevere l’ 80% del salario.
 

Ma non solo: “Lo Stato ti aiuta pagando anche l’AVS su questo importo. Tanto di cappello, in altri paesi stanno ancora aspettando da mesi e, chissà quando li riceveranno, i famosi 600 euro. Così tanto per ricordare. Insomma:

soldi pubblici dati in caso di urgenza sanitaria e finanziaria, in modo veloce e senza nessun controllo. Perché dico nessun controllo? Perché basta inviare una distinta AVS dichiarata dell’anno precedente, compilando il formulario e naturalmente le ore perse. Il salario può essere versato in contanti o per banca, quest’ultimo sistema è preferibile perché vi è una tracciabilità”dice il nostro interlocutore.

 

E veniamo al bello (si fa per dire).
 

“Questo datore di lavoro, che ha sempre versato i soldi dello stipendio tramite banca, nel periodo del coronavirus ha obbligato il dipendente a firmare la busta paga con le ore vuote (così lui può inventare gli orari e farsi dare più soldi dallo Stato per questo “periodo speciale”). Naturalmente, dopo che il dipendente ha firmato, il padrone versa 1/3 dello stipendio in contanti”.Incredibile ma vero! “Sembra paradossale ma è così. Il ristoratore in questione ha allestito una busta paga per un numero di ore inventate ed ha ridotto in modo subdolo il salario da versare ai dipendenti. Esempio: sull’importo di 1500 riconosciuti, ne ha elargiti solo 400, dicendo pure: prendili e stai zitto, se vai in un altro paese ne riceveresti di meno”. Facendo due calcoli, si evince che il titolare del locale si mette in tasca 1100 franchi. E questa truffa è estesa a più dipendenti. Immaginate i soldi sottratti! Da marzo a settembre, quando scadranno questi aiuti (a meno dell’arrivo di una seconda ondata di virus) tale signore non solo ha provocato problemi ai suoi dipendenti ma ha pure commesso una truffa ai danni dello Stato.
 

“Ho segnalato questo caso - dice Gerry – perché è indegno che in un paese che si dice civile come il nostro, accadano queste cose. Avevo il dovere civile e morale di denunciarlo”.
 

E chiude così, in modo ironico: “Truffare è facile, ma al padrone del locale dico: che per dire le bugie bisogna avere tanta memoria e, primo o poi la pizza che prepara, verrà servita alla persona sbagliata”.

*Edizione del 14 giugno 2020


Guarda anche 

Bignasca e Piccaluga, Lega: presentate 40 proposte per il risparmio nella spesa cantonale

I deputati Boris Bignasca e Daniele Piccaluga, a nome del gruppo della Lega dei Ticinesi, hanno presentato una mozione in Gran Consiglio che propone 40 misure concrete...
16.04.2025
Ticino

Petizione contro i migranti a Rovio, consegnate 640 firme

Il gruppo di cittadini di Val Mara che in occasione della serata pubblica del 18 marzo 2025 ha lanciato la petizione per opporsi al collocamento di asilanti in un hotel d...
16.04.2025
Ticino

Zone 30 a Lugano: raccolte 4'450 firme, la parola passa ai cittadini

A Lugano si torna a parlare di zone 30, ma questa volta saranno i cittadini ad avere l'ultima parola. Dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale, lo s...
14.04.2025
Ticino

"Il Consiglio di Stato fa molto per gli asilanti e poco per trattare con parsimonia i soldi dei contribuenti"

Nel 2024 la spesa totale dei mandati pubblici assegnati senza concorso da parte del governo ha superato la soglia dei 182 milioni di franchi. Un fatto questo che ha spint...
13.04.2025
Ticino

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto