Quali conseguenze per i comuni e i cantoni che hanno permesso lo svolgimento di manifestazioni nonostante le restrizioni legate alla pandemia? In un'interpellanza inoltrata al Consiglio federale, il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri chiede chiarimenti al governo sulla questione delle manifestazioni non autorizzate che si sono svolte nelle scorse settimane. Quadri, nella sua interpellanza, evoca il sospetto che queste manifestazioni siano tollerate unicamente per essere connotate a sinistra, mentre se fossero avvenute con altre tematiche non di sinistra ci sarebbe stato un altro trattamento.
L'esponente leghista chiede quindi quali conseguenze devono aspettarsi le amministrazioni comunali e cantonali che hanno permesso lo svolgimento di tali eventi nonostante il divieto di assembramento per oltre 300 persone tutt'ora in vigore. Quadri chiede inoltre se è intenzione del governo far rispettare in futuro ai manifestanti le restrizioni legate al Coronavirus, perchè è “evidentemente insostenibile che ad esercizi pubblici, organizzatori di eventi, attività economiche di ogni ordine e grado venga imposto il rispetto di disposizioni di sicurezza sanitaria che comportano importanti oneri economici ed organizzativi, e che invece queste stesse disposizioni non vengano applicate ai manifestanti del BLM” si legge nel testo del deputato ticinese. Se invece il governo non intende far rispettare le disposizioni in vigore, Quadri chiede come si vuol giustificare il fatto che tale tolleranza viene applicata solo ai manifestanti di sinistra e a nessun altro.
Di seguito il testo completo dell'interpellanza inoltrata da Quadri al Consiglio federale:
Interpellanza al Consiglio federale
La legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale?
Nelle scorse settimane in varie città svizzere si sono tenute manifestazioni non autorizzate e spesso non pacifiche (con tanto di attacchi alla polizia ed atti vandalici) ad opera di sedicenti gruppi „Black lives matter“ (BLM).
Queste manifestazioni, oltre ad essere pretestuose e strumentali –