Mondo, 27 ottobre 2020
"In Europa i musulmani trattati come gli ebrei negli anni 30", continua la rissa verbale tra Erdogan e Macron
Continua la “rissa verbale” tra il presidente turco Recep Erdogan e i capi di stato europei, in primis Emmanuel Macron, in un contesto sempre più teso dovuto alla brutale uccisione del docente francese a Parigi e la successiva reazione del presidente Macron sulla necessità di sradicare l'islam radicale e di “strutturare” la religione di Maometto in Francia (vedi articoli correlati). Uno scontro per ora verbale e diplomatico ma che sta coinvolgendo sempre più paesi e personalità politiche.
Domenica, il capo della diplomazia europea Josep Borrell e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis hanno espresso il loro sostegno al presidente francese mentre diversi paesi musulmani stanno lanciando campagne di boicottaggio dei prodotti francesi. Già sabato sera scorsa, riferisce l'agenzia AFP, prodotti francesi erano stati rimossi dagli scaffali dei supermercati di Doha, in Qatar.
In Giordania, i video sui social network mostravano gli scaffali dei supermercati svuotati dei prodotti francesi, o sostituiti da quelli di altri paesi. I video sono stati accompagnati da hashtag #Boicottaggio francese o ancora "Il nostro Profeta è una linea rossa".
Il capo della Camera di Commercio di Amman, Khalil Haj Tawfeeq, ha scritto all'ambasciatore francese in Giordania chiedendo a Emmanuel Macron di scusarsi immediatamente.
Appelli a manifestare contro la Francia e Emmanuel Macron sono state fatti lunedì nella Striscia di Gaza e martedì ad Amman, capitale della Giordania. Questo
fine settimana si sono svolti diverse manifestazioni, in Tunisia o in alcune parti della Siria, anche se erano presenti solo poche decine di persone, riferisce sempre AFP citando fonti sul posto.
"Non bisogna cedere al ricatto", ha dichiarato Geoffroy Roux de Bézieux, capo del principale sindacato dei datori di lavoro in Francia, invitando le aziende francesi a mettere i loro "principi" prima degli affari, riferendosi alle perdite che potrebbero subire le imprese francesi a causa di questi boicottaggi.
Oltre a Erdogan, diversi politici del mondo musulmano hanno criticato Emmanuel Macron.
In Pakistan, il primo ministro Imran Khan lo ha accusato di "attaccare l'Islam".
Il ministero degli Esteri marocchino ha detto che il regno "ha condannato con forza la continua pubblicazione di vignette scandalose per l'Islam e il profeta".
Da parte sua Emmanuel Macron aveva promesso che la Francia avrebbe continuato a difendere le caricature di Maometto e la libertà d'espressione.
Posizione che ha ricevuto il sostegno, oltre che dei citati Borell e del primo ministro greco, anche del ministro olandese Mark Rutte.
"I commenti del presidente Erdogan contro il presidente Emmanuel Macron sono inaccettabili. I Paesi Bassi sono saldamente al fianco della Francia nella difesa dei valori comuni dell'UE. Per la libertà di espressione e contro l'estremismo e il radicalismo", ha scritto Rutte in un messaggio pubblicato su Internet.