Ticino, 28 febbraio 2021
Ticinesi senza lavoro, ma aumentano i frontalieri. "Un Cantone a Ramengo"
*Dalla prima pagina del Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri
Tutto come previsto! “Grazie” alla crisi da stramaledetto virus cinese, ai lockdown decretati dalla $inistra ed alla devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, il Ticino si trova con le pezze al lato B! In questo sfigatissimo (è proprio il caso di dirlo) Cantone, la disoccupazione è letteralmente ESPLOSA.
A dirlo non è il Mattino populista e razzista, bensì le statistiche della Confederella, fresche di pubblicazione! Fatto sta che in Svizzera, a seguito della crisi economico-sanitaria, sono già andati persi 23mila impieghi. Ebbene, di questi 23mila posti di lavoro svaniti, ben 10mila - quasi la metà del totale! erano in Ticino! E mentre in Ticino venivano DISTRUTTI 10mila impieghi, i frontalieri continuavano allegramente ad aumentare.

Ormai sono 70'115: un nuovo record! Questo significa che a perdere il lavoro a causa della “peggiore crisi del dopoguerra” sono i ticinesi! Risultato: alle nostre latitudini i lavoratori indigeni sono ormai una minoranza, che diventa sempre più piccola! 10 anni fa in Ticino gli svizzeri costituivano il 55% degli occupati.
Oggi sono solo il 47,9%. Tutti gli altri? Frontalieri o stranieri residenti! Ticinesi ridotti come gli indiani nelle riserve! La partitocrazia ha voluto la devastante libera circolazione delle persone, ed ecco il risultato: anche quando l’occupazione crolla, i frontalieri sono sempre di più! Complimenti! Ricordarsene alle elezioni del 18 aprile! E cosa stiamo aspettando per finalmente applicare la preferenza indigena e decretare la moratoria sui nuovi permessi G, come la Lega chiede da anni?!
*Edizione del 28 febbraio 2021