Vista la situazione in Lombardia sul fronte pandemico sono necessarie misure urgenti al confine. Lo sostiene il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri, il quale ha presentato un'interpellanza al Consiglio federale in cui si chiede di introdurre misure per contenere la diffusione del coronavirus dall'Italia.
Per Quadri "l’afflusso incontrollato di persone dalla Lombardia, tornata in zona 'arancione rinforzato', non è sostenibile", citando quali esempi quella della festa alle scuole medie di Locarno e della rapina a Pedrinate.
Quadri chiede quindi a Berna di introdurre misure alla frontiera, quali l'obbligo per i frontalieri di presentare un tampone negativo prima di entrare in dogana, o ancora di verificare che sia seguito l’obbligo di telelavoro, controlli ai confini, chiusura dei valichi secondari e "altre misure per limitare gli arrivi in Ticino dalla Lombardia".
Di seguito il testo integrale dell'interpellanza di Lorenzo Quadri:
Interpellanza al Consiglio federale
Pandemia: cosa aspetta il Consiglio federale ad intervenire ai confini?
La situazione in Lombardia sul fronte pandemico desta serie preoccupazioni, in particolare in considerazione del numero eccessivo di frontalieri (sia dichiarati che “in nero”) e di padroncini che tutti giorni entrano in Ticino dalle province italiane limitrofe.
Un anno fa il Ticino ha subito una disastrosa “prima ondata” a seguito delle frontiere spalancate sulla Lombardia, allora principale focolaio dell’Occidente.
E’ evidente che per ridurre i contagi occorre ridurre anche la mobilità transfrontaliera. E’ deplorevole che il CF non aderisca alle richieste in tal senso formulate dal Canton Ticino.
Allo stato attuale chiunque può entrare in Ticino dall’Italia; non solo per lavorare, ma per qualsiasi motivo.
Nei giorni scorsi ha suscitato scalpore l’arrivo a Locarno di un