Sport, 12 marzo 2021
«Brutale stupro»: ecco le motivazioni della condanna di Robinho
L’ex attaccante del Milan e un amico sono stati condannati anche a versare 60'000 Euro alla vittima
MILANO (Italia) – La Corte d’Appello di Milano ha reso note le motivazioni della sentenza che a dicembre ha confermato le condanne a 9 anni di carcere per Robinho e per un amico, Ricardo Falco, per violenza sessuale di gruppo su una ragazza che nel 2013, al momento dei fatti, aveva 23 anni.
Il giocatore, che vestiva la maglia del Milan, e il suo “complice” hanno manifestato “particolare disprezzo” nei confronti “della vittima che è stata brutalmente umiliata”. Inoltre il gruppo “ha da subito cercato di sviare le indagini offrendo agli inquirenti una versione dei fatti falsa e previamente concordata”.
Con queste motivazioni la Corte ha accolto la richiesta del sostituto pg di Milano, che aveva già smontato le consulenze tecniche

fornite da Robinho. A fronte delle “floride condizioni economiche” di Robinho “decantate dalla difesa e che avrebbero costituito l’obiettivo ultimo della denuncia, egli non ha inteso avanzare neppure un’offerta risarcitoria che, anche nella prospettiva difensiva di una mancata percezione del dissenso, avrebbe potuto trovare spazio”.
Stando alle indagini, Robinho e 4 complici, la sera del 22 gennaio 2012 avrebbero fatto bere la ragazza fino al punto da renderla incosciente e poi l’avrebbero violentata in un guardaroba di un noto locale della movida milanese, dove la giovane si era recata per festeggiare il compleanno. I due sono stati condannati anche a versare 60'000 Euro alla vittima, oltre ai 9 anni di carcere. Scontato il ricorso delle difese in Cassazione: nel frattempo Robinho se ne resta in Brasile.