L’osservazione dei dati nella vicina Lombardia e l’incremento di nuovi casi in Ticino, ci ha condotti a considerare il rischio di contagio ancora in salita, con la possibilità che il virus possa di nuovo entrare nelle nostre strutture. Malgrado da 6 settimane la copertura vaccinale è garantite a una gran parte di residenti e di collaboratori, oltre all’immunità naturale ancora attiva per coloro che hanno sviluppato il COVID l’attenzione e la preoccupazione restano presenti.
Le nostre sei case per anziani (Casa Serena, Residenza Gemmo, Residenza al Castagneto, Centro la Piazzetta, Residenza alla Meridiana, Centro l’Orizzonte) in questi ultimi 12 mesi hanno attuato quanto possibile per arginare i rischi della pandemia COVID19 pur tentando di limitare i danni relativi all’isolamento dei residenti.
Con lo scopo di proteggere ulteriormente i nostri residenti da questo rischio, oltre alle misure di protezione, abbiamo introdotto il monitoraggio a tappeto tramite un test salivare da somministrare ogni cinque giorni tutti i nostri collaboratori.
In riferimento al test la letteratura riporta una buona sensibilità, specificità e concordanza con l’analisi molecolare di laboratorio ottenuto con il tampone nasofaringeo e risulta meno fastidioso per chi lo subisce e annulla il rischio di contagio al professionista che deve eseguire.
Il test viene effettuato su un Pool di 5 persone tramite apposito Kit autogestito da ciascun collaboratore dopo adeguata istruzione e fornitura della procedura.
In caso di positività i test saranno in seguito eseguiti singolarmente sul materiale già disponibile. Abbiamo incluso tutti i nostri collaboratori, compresi quelli vaccinati, per tutto il periodo di allarme varianti COVID, a partire dallo scorso mercoledì 7 marzo.
Ad oggi, 15 marzo tutti collaboratori di Lugano Istituti Sociali hanno eseguito il test almeno una volta mostrando fino ad ora risultati negativi in circa 700 collaboratori.
Questo approccio e la disponibilità dei risultati entro le 24 ore grazie alla collaborazione del Laboratorio Risch di Pregassona, è rassicurante e favorisce un clima più sereno sia per i residenti, sia famigliari e meno stressante per i collaboratori.
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L’attivazione del progetto è stata possibile grazie alla disponibilità dei collaboratori e all’organizzazione che ciascun capostruttura ha implementato nelle 6 Casa per anziani del LIS comprensiva di programmazione, pianificazione, istruzione e dimostrazione.
L’esecuzione del test salivare non sostituisce quella del tampone nasofaringeo che viene garantita nel rispetto delle ultime direttive dell’Ufficio del Medico Cantonale (4 marzo 2021). Includendo questo progetto nel nostro protocollo di prevenzione attuato nelle Casa per anziani del LIS
possiamo così riassumere le misure attualmente messe in atto:
1. Tutte le misure igieniche e di protezione raccomandate dai protocolli cantonali e rispettate da collaboratori, famigliari e dove possibile anche dai residenti.
2. Campagna vaccinale; ad oggi abbiamo garantito la somministrazione di 1370 dosi proteggendo 685 persone. Tra due/tre settimane termineremo la campagna vaccinale grazie ad un’ulteriore fornitura di vaccini al fine di garantire a tutte le persone che lo desiderano la protezione immunitaria.
3. Progetto test salivari, con l’obiettivo di cogliere tempestivamente ed allontanare eventuali persone positive asintomatiche.
4. Test sierologico. In corso in questi giorni la raccolta del terzo campione di sangue a tutti i volontari, residenti e collaboratori che hanno aderito allo studio scientifico COVRISK organizzato dall’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) e dall’ Università della Svizzera italiana (USI). La partecipazione a questo studio oltre ai risultati che saranno resi disponibile al termine, in questa fase ci permetterà di riconoscere coloro che sono protetti da immunità naturale o da vaccino, ma soprattutto le persone che sono tuttora negativi e maggiormente esposti al rischio di contrarre il COVID. Allo studio hanno partecipato 766 persone tra residenti e collaboratori del LIS.
I medici del LIS hanno rinunciato alla remunerazione prevista per la vaccinazione dei residenti e collaboratori, dedicando la cifra riconosciuta, in favore di progetti volti al miglioramento qualitativo delle cure e della vita nelle nostre case di tutti coloro che le vivono, in attesa di poter permettere a tutti la massima spontaneità ad entrare, uscire e interagire.
L’attivazione del progetto è stata possibile grazie alla disponibilità dei collaboratori e all’organizzazione che ciascun capostruttura ha implementato nelle 6 Casa per anziani del LIS comprensiva di programmazione, pianificazione, istruzione e dimostrazione.
L’esecuzione del test salivare non sostituisce quella del tampone nasofaringeo che viene garantita nel rispetto delle ultime direttive dell’Ufficio del Medico Cantonale (4 marzo 2021). Includendo questo progetto nel nostro protocollo di prevenzione attuato nelle Casa per anziani del LIS
possiamo così riassumere le misure attualmente messe in atto:
1. Tutte le misure igieniche e di protezione raccomandate dai protocolli cantonali e rispettate da collaboratori, famigliari e dove possibile anche dai residenti.
2. Campagna vaccinale; ad oggi abbiamo garantito la somministrazione di 1370 dosi proteggendo 685 persone. Tra due/tre settimane termineremo la campagna vaccinale grazie ad un’ulteriore fornitura di vaccini al fine di garantire a tutte le persone che lo desiderano la protezione immunitaria.
3. Progetto test salivari, con l’obiettivo di cogliere tempestivamente ed allontanare eventuali persone positive asintomatiche.
4. Test sierologico. In corso in questi giorni la raccolta del terzo campione di sangue a tutti i volontari, residenti e collaboratori che hanno aderito allo studio scientifico COVRISK organizzato dall’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) e dall’ Università della Svizzera italiana (USI). La partecipazione a questo studio oltre ai risultati che saranno resi disponibile al termine, in questa fase ci permetterà di riconoscere coloro che sono protetti da immunità naturale o da vaccino, ma soprattutto le persone che sono tuttora negativi e maggiormente esposti al rischio di contrarre il COVID. Allo studio hanno partecipato 766 persone tra residenti e collaboratori del LIS.
I medici del LIS hanno rinunciato alla remunerazione prevista per la vaccinazione dei residenti e collaboratori, dedicando la cifra riconosciuta, in favore di progetti volti al miglioramento qualitativo delle cure e della vita nelle nostre case di tutti coloro che le vivono, in attesa di poter permettere a tutti la massima spontaneità ad entrare, uscire e interagire.
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