"La Lega dei Ticinesi esprime grande soddisfazione per l’affossamento della nuova legge sul CO2. I ticinesi, seguendo le indicazioni di voto della Lega – unica forza politica, assieme all’Udc e ad alcune piccole formazioni di sinistra, ad opporsi alla proposta in votazione – hanno capito che la nuova legge sul CO2 è costosa, antisociale ed inutile", si legge in un comunicato stampa.
"Questa legge, voluta dalla partitocrazia, intacca massicciamente il reddito dei cittadini, oltretutto in tempo di grave crisi economica provocata dal coronavirus. Quello stesso reddito già messo in pericolo dalla devastante libera circolazione delle persone voluta anch’essa dalla partitocrazia. La legge sul CO2 è semplicemente un’operazione propagandistica della casta (“greenwashing”, come si usa dire oggi), il cui prezzo lo pagano i cittadini, specialmente quelli delle fasce più deboli. Essa provoca un importante aumento dei costi a carico dei cittadini e dell’economia, che penalizza in particolare il ceto medio e basso e le regioni discoste, e tutto per un impatto ambientale pari a zero, poiché la Svizzera produce l’uno per mille del CO2 a livello globale".
E ancora: "Ancora una volta, dunque, il triciclo PLR-PPD-PS più Verdi viene sconfessato dai votanti ticinesi. Questi partiti dovrebbero finalmente interrogarsi su chi rappresentano. Il fatto che il PLR, fiero sostenitore degli ecobalzelli a livello nazionale (altro che partito “liberale”) in Ticino abbia lasciato libertà di voto, è un’ulteriore dimostrazione