Sport, 24 giugno 2021

Tutti in piedi per Renzetti. Ma c’è da superare lo schock…

Il cambio di rotta repentino in merito alla cessione dell’FC Lugano ha cambiato le carte in tavola e anche il futuro prossimo della squadra è tutto da definire

LUGANO – Sono passate alcune ore. Ora possiamo ragionare a mente fredda, più spinti dalla logica e dal senno piuttosto che dalle emozioni. E allora proviamo ad analizzare veramente costa sta avvenendo in seno all’FC Lugano, dopo che la trattativa per la cessione della società in mano a Thyago De Souza è naufragata in un mare di parole, promesse e rassicurazioni che poi, alla fine, si sono scontrate contro lo scoglio della realtà. Una realtà dura da accettare: quei soldi promessi per l’acquisizione del 60% delle quote societarie… non c’erano.
 
 
Ancora una volta a salvare una nave che rischiava di inabissarsi e sgretolarsi sotto il peso di contratti pesanti da pagare, sotto il peso di un campionato da iniziare, di un referendum che (ora) fa paura, ci ha pensato Angelo Renzetti. Uomo, prima che presidente, uomo e “padre” di una famiglia, quella bianconera, che rischiava di spaccarsi a causa delle pressioni subite e delle parole rivelatesi soltanto… fuffa.
 
 
Nella conferenza stampa di martedì il “Pres” è apparso ancora una volta genuino, vero, schietto. Lo si può amare o meno, proprio per la sua schiettezza e per la lealtà con cui spesso parla, ma davanti ad Angelo Renzetti un po’ tutti dovremmo alzarci in piedi e battere le mani. Se per l’FC Lugano questa rischiava di essere una botta dura da incassare, per lui la mancata cessione è stato un vero colpo basso. In questi 10 anni il buon Angelo ha lottato, ci ha messo la faccia e i denari,
ha portato una squadra che non riusciva a tornare in Super League fino alla fase a gironi di Europa League (due volte), con le proprie forze, chiedendo a gran voce una mano da parte di sostenitori terzi, di imprenditori, senza ricevere nessuna risposta.
 
 
Anzi… una risposta l’ha ricevuta. Quella di Thyago De Souza e questa volta Renzetti, spinto sia dalla necessità di dare un futuro alla società sia dalla sua stanchezza, si è fidato. Si è fidato e gli è andata male. A lui che era in vacanza, era sereno, era sicuro di aver lasciato il suo gioiello in mani forti, fidate e sicure. In realtà, non era così.
 
 
Angelo ancora una volta ci metterà forza, coraggio, denari e faccia, anche per ricompattare un ambiente che si stava sgretolando e per costruire una squadra, una vera squadra, che possa salvarsi. Farà di tutto, senza maschere e sotterfugi, ma ora sì che avrà bisogno di un aiuto concreto. I tifosi, gli appassionati, coloro che hanno a cuore l’FC Lugano si stanno già mobilitando, tanto da indire una raccolta fondi spontanea per mandare un segnale concreto allo stesso “Pres” in segno di gratitudine e sostegno per la prova d’amore manifestata.
 
 
Basterà? Difficile. Ci vorrà un aiuto vero, pesante e concreto da parte di chi possa davvero aiutare la società. Una società che il buon Angelo non vuole far “morire”, ma questa da solo sarà una battaglia complicata da portare avanti.

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