Sport, 01 luglio 2021
Abel Braga: un “signore” al servizio del Lugano
Ieri l’allenatore brasiliano è stato presentato nella sua veste bianconera
LUGANO – Quando Angelo Renzetti ha ripreso in mano la barca che stava affondando, vista la “farsa De Souza”, era stato abbastanza chiaro: difficilmente Abel Braga si sarebbe seduto sulla panchina dell’FC Lugano, visto il contratto stipulato con quella che doveva essere la nuova proprietà del club. Un contratto pesante economicamente, insostenibile per le casse luganesi. E invece… e invece il mister brasiliano sarà il nuovo allenatore della formazione ticinese perché, da uomo di calcio e da autentico signore, si è seduto a tavolino, ha ascoltato e capito le parole del “Pres” e ha deciso di abbracciare la causa del Lugano, seppur a cifre più basse.
Verrebbe da dire “tanto di cappello”, di fronte a un uomo capace di vincere la Copa Libertadores e che aveva in mano un contratto, decisamente più remunerativo, da parte dell’Internacional. Mica roba da poco. E invece no. Certo, qualche amico gli ha spiegato che a Lugano si vive bene e che le pressioni sono decisamente inferiori rispetto al Brasile, che il Paese è piccolo e le trasferte sono corte, ma quello che ha fatto Braga non è certo da sottovalutare.
In fondo tra persone serie, tra uomini veri, e tra “signori” ci si intende,

ci si capisce, si riesce a parlare. Perché sia Renzetti sia Abel Braga sono due Signori con la “S” maiuscola, sinceri, schietti e convinti di ciò che fanno. Ed è l’impressione che il mister carioca ha fornito nella giornata di ieri.
Un uomo vero, di esperienza che ovviamente si era sentito abbandonato, tradito, dalla cordata capeggiata di De Souza che, dopo averlo fatto sbarcare a Milano, lo aveva praticamente abbandonato in albergo. Tanto da fargli pensare di fare ritorno immediato in Brasile. Ma l’incontro con Renzetti, Campana e Padalino gli ha permesso di capire il contesto, di rendersi conto di trovarsi di fronte a una società seria e vera, di sentirsi apprezzato e voluto, fino a portarlo a firmare il suo contratto annuale.
Ora però inizia il momento complicato: se la società punta veramente a fare meglio della scorsa stagione, servirà un lavoro clamoroso da qui fino all’inizio del campionato, e anche oltre, per mettere a disposizione del mister una squadra vera, completa, ben fornita e con la voglia di fare. A partire da quel Demba Ba che, benché Renzetti voglia tenerlo, dovrà discutere del suo stipendio, del suo contratto che, nel caso, dovrà essere ritoccato verso il basso…