Sport, 19 settembre 2021

Il “piccolo grande” Ajoie manda al tappeto l’Ambrì

prestazione solida e vincente del Lugano a Ginevra

PORRENTRUY - I miracoli succedono ovunque, anche in terra giurassiana e in particolare a Porrentruy, dove ieri sera il “piccolo grande” Ajoie ha steso un Ambrì tremebondo e inconsistente. Quella che avrebbe dovuto essere la partita del riscatto per i leventinesi dopo la sconfitta interna contro la capolista Zugo, si è trasformata in una sorta di Waterloo hockeistica. Sì, perché la squadra romanda ha messo sotto i rivali sin dalle prime battute di gara con un gioco aggressivo e determinato. E tutto ciòmalgrado scendesse in pista senza due giocatori stranieri. E così Romanenghi e soci hanno ottenuto la prima vittoria in campionato, la prima dopo ben 28 anni in National League, dalla quale era stato relegato nel 1993 appunto.


Vi lasciamo immaginare il tripudio degli oltre tremila presenti nella nuova pista giurassiana, che alla fine del match non stavano più nella pelle per questo successo che ha del clamoroso. A decidere la partita è stato sicuramente la fase iniziale, durante la quale la squadra di Cereda non ci ha capito nulla: molle, deconcetrata e assolutamente sfasata è stata trafitta dalle reti di Frossard, Eingemann e Romanenghi (che ha poi segnato anche il 4-0) nel terzo conclusivo e poi ha cozzato contro
il bravo Wolf.


Dal canto suo il Lugano ha espugnato una pista storicamente rognosa. A Ginevra, al termine di una partita solida e convincente, ha messo sotto i granata (3-5) e regalato al proprio coach Chris Mc Sorley una gioia del tutto speciale: il tecnico canadese per 20 anni è stato il re assoluto delle Vernets e ieri sera giocava per la prima volta contro i suoi ex beniamini. Chissà quante emozioni ha vissuto il buon Chris, al quale non è parso vero di assistere ad una gara in tutto e per tutto bianconera. La squadra ticinese ha infatti controllato sin dalle prime battute la sfida, affrontata con Fatton fra i pali. A Schlegel è stato infatti concesso un turno di riposo.


Come si diceva prima, il Lugano è stato padrone del gioco: tutti si sono sacrificati in fase difensiva ma soprattutto in attacco sono state create le basi per il successo, grazie ad una ritrovata concretezza. Quella concretezza che aveva fatto difetto venerdì sera contro il Bienne. Bene tutti, anche Josephs, migliore degli stranieri. Ottimo Fatton, che non ha fatto rimpiangere Schlegel. In trasferta il Lugano è ancora imbattuto: due partite, due vittorie. E ora sotto con lo Zugo, che martedì sera arriva alla Corner Arena.

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