La Lega dei Ticinesi, in un comunicato stampa trasmesso giovedì sera, deplora la "sciagurata" decisione del parlamento di versare il contributo di coesione all'UE.
Secondo il movimento di Via Monte Boglia, questo versamento non dà alcuna garanzia che le discriminazioni dell'UE verso la Svizzera cesseranno, ma anzi si aspetta che accada il contrario.
"Non c’è alcuna garanzia – si legge nel comunicato - che, dopo la decisione odierna, le discriminazioni ai nostri danni cesseranno. Anzi, è assai più verosimile che accadrà il contrario. Versare miliardi di Fr in tangenti all’UE in tempo di crisi economica è un insulto ai contribuenti svizzeri. Cedere agli indegni ricatti di Bruxelles è una mossa autolesionista che indebolisce la posizione del Paese, dimostrando che la Svizzera è ricattabile".
Per questo la Lega si aspetta che, dopo aver incassato il contributo votato ieri, oltre a chiedere ulteriori pagamenti,"l’UE pretenderà di imporci le sue leggi ed i suoi giudici stranieri, come era del resto previsto dall’accordo quadro istituzionale".
I partiti responsabili di aver ceduto al "ricatto" sul secondo contributo di coesione, PLR, PPD, PS, Verdi e Verdiliberali sarebbero quindi responsabili di aver "innescato una spirale discendente che avrà conseguenze deleterie sulla sovranità e sull’indipendenza della Svizzera". E di questo la Lega dei Ticinesi spera gli elettori svizzeri se ne ricorderanno in futuro.
Di seguito il comunicato stampa integrale della Lega dei Ticinesi
Contributo di coesione all’UE: le maggioranze politiche cedono ai ricatti e svendono la Svizzera
La Lega dei Ticinesi deplora la sciagurata decisione delle maggioranze politiche federali di versare il contributo di coesione all’UE.
Le
Camere federali nel 2019 avevano giustamente deciso di bloccare il versamento dell’enorme somma, 1.3 miliardi di Fr, fino a quando Bruxelles non avesse smesso di discriminare la Svizzera.
Da allora le discriminazioni sono aumentate: al mancato riconoscimento dell’equivalenza borsistica si è aggiunta l’esclusione della Svizzera dai programmi Horizon. Però ora il parlamento, con un’indecorosa quanto pavida giravolta, cambia radicalmente la propria posizione e paga il “pizzo”.
Lo paga in cambio di nulla: non c’è alcuna garanzia che, dopo la decisione odierna, le discriminazioni ai nostri danni cesseranno. Anzi, è assai più verosimile che accadrà il contrario.
Versare miliardi di Fr in tangenti all’UE in tempo di crisi economica è un insulto ai contribuenti svizzeri. Cedere agli indegni ricatti di Bruxelles è una mossa autolesionista che indebolisce la posizione del Paese, dimostrando che la Svizzera è ricattabile.
L’Unione europea evidentemente non si accontenterà di incassare il contributo di coesione votato oggi: infatti già pretende, come ha annunciato l’eurocommissario Maros Sefcovic titolare del dossier dei rapporti con la Svizzera, che questi contributi miliardari diventino ricorrenti.
Non contenta di estorcere i nostri soldi, l’UE pretenderà di imporci le sue leggi ed i suoi giudici stranieri, come era del resto previsto dall’accordo quadro istituzionale.
Cedendo – così come il CF - al ricatto sul secondo contributo di coesione, PLR, PPD, PS, Verdi, Verdiliberali, eccetera innescano una spirale discendente che avrà conseguenze deleterie sulla sovranità e sull’indipendenza della Svizzera.
Le maggioranze politiche proseguono con la loro perniciosa linea di svendita del Paese: ci auguriamo che gli elettori se ne ricorderanno.
Lega dei Ticinesi