Sport, 05 ottobre 2021
I numeri (e non solo) parlano: il Crus meglio di Abel
Non avrà il patentino ma Mattia Croci-Torti sta facendo decisamente meglio del suo predecessore
LUGANO – Quando un mese fa ci svegliammo di buon ora e ricevemmo il comunicato stampa dell’esonero di Abel Braga, a dirla tutta, anche noi restammo a bocca aperta. Un po’ come tutti i tifosi del Lugano. La domanda che ci sorgeva spontanea era: “Ma perché il Lugano allontana, curriculum alla mano, il miglior allenatore del campionato? Quello più blasonato e vincente? Quell’allenatore che stava comunque dando un’impronta importante alla squadra?”. A queste domande, l’unica risposta che ci giunse fu che la nuova proprietà voleva in panchina un tecnico che potesse sposare in tutto e per tutto il credo societario.
Per settimane, mentre Mattia Croci-Torti sedeva in panchina “ad interim”, sono stati diversi i nomi avvicinati al club bianconero: Frei, Wicky – ora esonerato a Chicago – Gross e chi più ne ha più ne metta. E, a esser sinceri, quando è stato comunicato che proprio il Crus sarebbe rimasto al suo posto, ma da allenatore ufficiale… benché fossimo felici per un figlio del Ticino, che conosce benissimo l’ambiente luganese e del calcio sia ticinese che elvetico, qualche dubbio ci era venuto. E invece…
E invece questo Lugano col Crus in panca davvero vola. Non ha mai perso, ha superato il turno di Coppa Svizzera, e ha conquistato 8 punti in 4 partite, 2 in più di quanti ne aveva incamerati Abel Braga. E non solo… Mattia, che non ha ancora il patentino e forse l’esperienza da allenatore, ha entusiasmo, competenza e legge come pochi altri non solo le partite, ma gli avversari.
Ha
fatto e sta facendo delle scelte importanti – come quella di Lungoyi in tribuna per scarso impegno o il ritorno alla presenza fissa di Maric quando sta bene – anche durante la partita stessa: a Lucerna la vittoria porta la sua firma in tutto e per tutto, perché il cambio di modulo contro Celestini è stata farina del suo sacco e quella modifica tattica ha sovvertito le sorti del match.
Crus sembra essere entrato nella sua parte e aver iniziato un processo per diventare un allenatore vero. Ma chi lo conosce da piccolo, come il sottoscritto, può confermare che Mattia è sempre stato così anche in campo, anche all’oratorio del paese quando le partite si sapeva a che ora iniziavano ma non a che ora finivano. Ma lui era sempre lì, non solo a divertirsi, ma anche ad aiutare i compagni in campo, a spiegare i movimenti, le coperture… come un vero allenatore.
Certo, magari è anche fortunato, ma è sicuramente scaltro. Contro il Losanna lo scatto decisivo per portare a casa i 3 punti è arrivato con l’ingresso di Amoura deciso a 20’ dalla fine. Risultato? L’attaccante che volevano tante squadre, su cui gli scout di mezza Europa avevano messo gli occhi, si è conquistato il rigore e ha siglato il raddoppio, dopo quanto sciupato settimana scorsa a Lucerna. Questo è il vero merito del Crus, aver dato fiducia, aver sostenuto e parlato con un ragazzo di indubbio valore che va trattato esattamente così, ma anche della nuova dirigenza che alla fine, forse sottotraccia, ha centrato un colpo in prospettiva davvero importante. E ora… sotto con lo stadio!