Svizzera, 12 novembre 2021

"Pappone" attivo a Zurigo condannnato a 50 mesi di carcere

Il tribunale distrettuale di Zurigo ha condannato un cittadino bulgaro di 35 anni a 50 mesi di prigione per traffico di esseri umani, aggressione e incitamento alla prostituzione. Scontata la pena, sarà espulso dalla Svizzera per dieci anni.

Come riporta il Tages-Anzeiger, il 23enne aveva incontrato una ragazza di 18 anni a una festa di compleanno in Bulgaria. La ragazza proveniva da una famiglia povera che aveva già lasciato senza soldi né vestiti.

Approfittando della sua situazione precaria, l'uomo, che era già attivo nella prostituzione, l'ha ingannata prima di mandarla a lavorare come prostituta in Germania e in Francia per sette anni. Usando false promesse di un futuro comune, confessioni d'amore e speranze di una vita migliore, ma anche minacce, umiliazioni e percosse, teneva la giovane donna sotto il suo controllo, spiega il quotidiano zurighese.

Nel maggio 2016, il 35enne ha poi spostato la sua area di attività a Zurigo.
Da allora, fino a settembre 2018, lei gli avrebbe pagato circa 344'000 franchi. Il "Tages-Anzeiger" rivela che l'uomo aveva usato questi soldi per comprare oro, auto di lusso, alcol e droga, oltre a mandarne una parte alla sua famiglia in Bulgaria.

Il 35enne bulgaro ha chiesto alla corte un'assoluzione. Ha detto che la giovane donna "lavorava per sé stessa e non per lui" e ha aggiunto che non si considerava un "pappone" perché, secondo lui, un pappone è "qualcuno che ha da cinque a dieci donne e bordelli".

Il procuratore aveva chiesto una pena detentiva di sei anni e dieci mesi e l'espulsione per sette anni, sostenendo che la vittima era stata manipolata. "Era la marionetta di cui l'imputato ha tirato i fili", ha detto. Il giudice tuttavia ha sì confermato la colpevolezza del 35enne ma ha ridotto la pena richiesta che, come detto, sarà di "solo" 50 mesi di carcere.

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