Dopo il chiaro no di domenica agli aiuti di stato ai media, gli oppositori del canone obbligatorio starebbero preparando un'iniziativa per ridurre gli introiti della SSR.
Come riporta il Blick, domenica il consigliere nazionale UDC Gregor Rutz ha confermato che la cerchia interna del suo partito sta lavorando a un'iniziativa per dimezzare la tassa riscossa dalla Serafe. Anche se il testo definitivo non è ancora disponibili, gli iniziativisti starebbero pensando a una riduzione di 500 milioni di franchi del budget della SSR, poco meno della metà degli attuali 1,2 miliardi di franchi.
Il testo è in fase di preparazione e l'iniziativa popolare dovrebbe essere lanciata quest'estate. A farne le spese dovrebbe essere solo la SSR e non le altre emittenti minori e i promotori dell'iniziativa non vogliono toccare gli 81 milioni stanziati a stazioni radio e televisive private.
Domenica, il ministro delle telecomunicazioni Simonetta Sommaruga non ha voluto commentare questo potenziale attacco alla SSR mentre per il presidente del PLR Thierry Burkart, questo non è il modo giusto: "Dovremmo prima discutere la missione della SSR - e poi il denaro necessario per realizzarla. Il presidente del Centro Gerhard Pfister rifiuta anche lui questa "iniziativa radicale". "Servirebbe solo a indebolire la SSR. I fornitori privati non guadagnerebbero nulla", ha detto Pfister.
Come riporta il Blick, domenica il consigliere nazionale UDC Gregor Rutz ha confermato che la cerchia interna del suo partito sta lavorando a un'iniziativa per dimezzare la tassa riscossa dalla Serafe. Anche se il testo definitivo non è ancora disponibili, gli iniziativisti starebbero pensando a una riduzione di 500 milioni di franchi del budget della SSR, poco meno della metà degli attuali 1,2 miliardi di franchi.
Il testo è in fase di preparazione e l'iniziativa popolare dovrebbe essere lanciata quest'estate. A farne le spese dovrebbe essere solo la SSR e non le altre emittenti minori e i promotori dell'iniziativa non vogliono toccare gli 81 milioni stanziati a stazioni radio e televisive private.
Domenica, il ministro delle telecomunicazioni Simonetta Sommaruga non ha voluto commentare questo potenziale attacco alla SSR mentre per il presidente del PLR Thierry Burkart, questo non è il modo giusto: "Dovremmo prima discutere la missione della SSR - e poi il denaro necessario per realizzarla. Il presidente del Centro Gerhard Pfister rifiuta anche lui questa "iniziativa radicale". "Servirebbe solo a indebolire la SSR. I fornitori privati non guadagnerebbero nulla", ha detto Pfister.