Condannato per stupro anche se la vittima nega di essere stata violentata. Un uomo residente nel canton Neuchâtel è stato colpevole di violenza domestica dal Tribunale delle montagne e della Val-de-Ruz e dovrà scontare 44 mesi in carcere seguiti da cinque anni di espulsione dalla Svizzera.
Come riporta il portale "ArcInfo", per raggiungere il verdetto la corte ha tenuto conto dell'alto rischio di recidiva e ha considerato che la donna abusata "forse non è così libera come vogliono credere" e che era "immersa in abitudini di coppia disuguali" che giustificano la condanna nonostante la vittima non riconosca il reato.
Il tribunale ha quindi giudicato l'imputato colpevole di tentata coercizione e minacce aggravate contro la sua compagn, in particolare per uno stupro commesso nel pomeriggio del 31 luglio 2020. L'imputato da parte sua ha ammesso di aver, in un'occasione, tirato i capelli della sua compagna e di aver cercato di costringerla ad un rapporto sessuale contro la sua volontà.
Come riporta il portale "ArcInfo", per raggiungere il verdetto la corte ha tenuto conto dell'alto rischio di recidiva e ha considerato che la donna abusata "forse non è così libera come vogliono credere" e che era "immersa in abitudini di coppia disuguali" che giustificano la condanna nonostante la vittima non riconosca il reato.
Il tribunale ha quindi giudicato l'imputato colpevole di tentata coercizione e minacce aggravate contro la sua compagn, in particolare per uno stupro commesso nel pomeriggio del 31 luglio 2020. L'imputato da parte sua ha ammesso di aver, in un'occasione, tirato i capelli della sua compagna e di aver cercato di costringerla ad un rapporto sessuale contro la sua volontà.