La Polizia cantonale comunica che in questi giorni sono nuovamente giunte segnalazioni di ripetuti contatti telefonici truffaldini. Si torna dunque a mettere in guardia la popolazione sui pericoli di questo genere di raggiri.
Il modus operandi ricalca quello emerso più volte in passato: nel compimento della truffa la vittima viene contattata telefonicamente da una persona che cerca di carpire abilmente informazioni riguardanti la sua sfera privata così da convincerla a consegnare ingenti somme.
Negli ultimi casi segnalati, gli autori (spacciandosi per agenti di polizia o per un parente responsabile di un incidente della circolazione) chiedono insistentemente un'importante somma di denaro a copertura delle spese per la cauzione. Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione (poche ore) per evitare la carcerazione, mettono pressione sulla vittima e la spronano a immediatamente effettuare il prelevamento (diverse decine di migliaia di franchi che una terza persona passerà poi a ritirare).
Si precisa che le telefonate giungono in prevalenza su telefoni fissi e, laddove è presente un display sull'apparecchio, il numero chiamante appare come "sconosciuto". Altre volte, per dare consistenza all'inganno, gli autori si avvalgono di un sistema che permette di camuffare il proprio numero, simulandone uno ricollegabile in qualche modo alla polizia (ad esempio +41 91 117 117).
Gli ultimi casi - alcuni dei quali sono stati sventati grazie a una pronta segnalazione quando già l'anziano si era recato